Si chiude quest’anno 2022, carico di situazioni difficili e che non ricorderemo fra gli anni migliori. Certamente uno degli eventi che ha caratterizzato l’annata è stato il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, uomo sicuramente carico di contraddizioni ma, come abbiamo già detto in altre occasioni, uno dei pochi intellettuali che nel corso del Novecento ha colto il drammatico e radicale cambiamento in atto nella nostra epoca.
In questo anno dedicato al suo ricordo vi sono state innumerevoli iniziative, tanto che è risultato impossibile seguire se non qualcuna. E’ difficile quindi dare un giudizio in merito a quanto queste rievocazioni siano riuscite nell’intento di far comprendere la completa dimensione di questo uomo.
Ci colpiva in questi giorni la pubblicazione di una sua lettera che risale al Natale del 1964 e che Pier Paolo scrisse a don Giovanni Rossi fondatore (nel 1939) della Pro Civitate Christiana di Assisi.
La lettera venne pubblicata sulla rivista “Rocca”, quindicinale della “Pro Civitate Christiana” n.22 del 15 novembre del 1975, tra le altre testimonianze in occasione della scomparsa di Don Giovanni Rossi, avvenuta il 27 ottobre precedente, quindi pochi giorni prima della morte a Ostia dello stesso poeta friulano.