Le formazioni partigiane autonome Osoppo nacquero
ufficialmente il 24 dicembre 1943 presso la sede del Seminario
Arcivescovile di Udine, per iniziativa di volontari (repubblicani e
monarchici) di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica che
erano già operativi in alcune zone per contribuire alla fine del
conflitto con dignità e salvare ciò che dell'Italia poteva ancora essere
salvato.
Tale raggruppamento autonomo ebbe al comando Candido Grassi, "Verdi", Manlio Cencig "Mario",
capitani del Regio Esercito Italiano e Don Ascanio De Luca, già
cappellano degli Alpini in Montenegro e in quel momento parroco a
Colugna, frazione di Tavagnacco.
Lo scopo delle formazioni Osoppo, i cui membri si chiamavano "patrioti",
era quello di combattere contro i tedeschi e, distinguendosi in ciò dai
comunisti, per la democrazia con metodi di lotta sempre rispettosi
della popolazione.
Furono scelti come segno di
riconoscimento il cappello alpino ed il fazzoletto verde. La scelta del
nome fu particolarmente significativa: durante i moti risorgimentali del
1848, la fortezza della cittadina di Osoppo aveva opposto una strenua
resistenza all'esercito imperiale austriaco, che l'assediava, fino ad
ottenere di uscire dalla fortezza con l'onore delle armi per raggiungere
Venezia dove ancora si combatteva.
Le Brigate
Osoppo furono coordinate, per un periodo del 1944, da Comandi Militari
unificati di Divisione alle Brigate Garibaldine, pur continuando ad
avere l'autonomia organizzativa. A fine luglio si costituisce un comando
di coordinamento tra la Osoppo della sinistra Tagliamento e la Brigata
Garibaldi Natisone. Nella Destra Tagliamento, invece, a fine agosto
dalle divisioni unificate "Ippolito Nievo" di pianura e di
montagna nasce la divisione Osoppo Garibaldi e, in settembre, viene
creata anche la 2ª divisione Osoppo Territoriale.
Alla fine del
1944 il Gruppo Brigata Osoppo dell'Est, comando unificato con la
Divisione Garibaldi Natisone, non accettò di passare a est del fiume
Isonzo per mettersi alle dipendenze del IX Corpus sloveno dell'Armata
Popolare di Liberazione della Jugoslavia di Tito.
Le brigate Osoppo sono ricordate in modo particolare per la tragedia delle malghe di Porzûs.
Il 7 febbraio 1945 un gruppo di partigiani comunisti appartenenti ai GAP, capeggiati da Mario Toffanin (Giacca),
raggiunse il comando della Gruppo delle Brigate Est della Divisione
partigiana Osoppo, situato presso le malghe di Porzûs, situate nel
comune di Faedis, Friuli orientale, con l'obiettivo di arrestarne e
fucilare i membri.
Il comandante della Gruppo delle Brigate Est della Divisione partigiana Osoppo, era Francesco De Gregori detto "Bolla",
zio del cantautore romano Francesco De Gregori, che venne subito ucciso
insieme al commissario politico del Partito d'Azione Gastone Valente
(detto "Enea") e ad un giovane, Giovanni Comin (detto "Gruaro",
che si trovava in zona perché voleva arruolarsi nella brigata), a Elda
Turchetti, l'altro comandante della formazione Aldo Bricco, pur ferito
riesce a fuggire. Altri sedici partigiani furono imprigionati e fucilati
nei giorni successivi dopo processi sommari: tra questi Guido Pasolini,
fratello di Pier Paolo.
La tragedia ebbe effetti
giudiziari con ben tre successivi processi e l'escussione dei moltissimi
testimoni, da ambo le parti, allora viventi.
Nel 1954 vi è la sentenza, trentasei dei responsabili dell'eccidio, tra i quali il gappista Mario Toffanin "Giacca"
furono processati e condannati a 777 anni complessivi di carcere: tra
questi Toffanin, Plaino e Iuri furono condannati all'ergastolo e Ostelio
Modesti, il segretario del PCI di Udine, venne condannato a trent'anni
di carcere (ne sconterà poi nove). I condannati vennero poi liberati in
seguito a varie amnistie, l'ultima delle quali avvenuta il 15 maggio
1973.
Da questa drammatica vicenda storica il regista Renzo Martinelli ha ricavato nel 1997 un film intitolato Porzûs.
Giovanni Padoan, detto "Vanni", commissario politico della divisione Garibaldi-Natisone, a proposito della strage dichiarerà:
«L'eccidio
di Porzus e del Bosco Romagno, dove furono trucidati 20 partigiani
osovani, è stato un crimine di guerra che esclude ogni giustificazione.
E
la Corte d'Assise di Lucca ha fatto giustizia condannando gli autori di
tale misfatto. Benché il mandante di tale eccidio sia stato il Comando
sloveno del IX Korpus, gli esecutori, però, erano gappisti dipendenti
anche militarmente dalla Federazione del Pci di Udine, i cui dirigenti
si resero complici del barbaro misfatto e siccome i Gap erano formazioni
garibaldine, quale dirigente comunista d'allora e ultimo membro vivente
del Comando Raggruppamento divisioni "Garibaldi-Friuli", assumo la
responsabilità oggettiva a nome mio personale e di tutti coloro che
concordano con questa posizione. E chiedo formalmente scusa e perdono
agli eredi delle vittime del barbaro eccidio.
Come
affermò a suo tempo lo storico Marco Cesselli, questa dichiarazione
l'avrebbe dovuta fare il Comando Raggruppamento divisioni
"Garibaldi-Friuli" quando era in corso il processo di Lucca. Purtroppo,
la situazione politica da guerra fredda non lo rese possibile. »
A
marzo 1945 gli osovani operano con cinque divisioni e, secondo la
documentazione depositata presso INSILI di Milano alla fine delle
ostilità belliche, aprile maggio 1945, erano documentate le seguenti
formazioni:
1ª Brigata Osoppo Prealpi con un battaglione Prealpi;
2ª brigata Osoppo con battaglioni : "Val But" e "Tolmezzo";
3ª brigata Osoppo con il battaglione Giustizia;
5ª brigata Osoppo con battaglione Piave;
divisione Osoppo Carnia con battaglione Carnia;
2ª divisione Osoppo territoriale con i battaglioni "Pontebba" e "Ledra"
2ª divisione Gruppo sud con la brigata Osoppo Martelli e il 2º battaglione Partidor
Brigata Autonoma Rosselli
Battaglione Divisionale Guastatori
Battaglione Divisionale Monte Canin
Tratto da wikipedia, Settembre 2009