Una croce in ferro ai piedi del Cristo di Sella Foredôr. Così, sui monti gemonesi a pochi passi da Malga Quarnan, si riconosce il luogo in cui Adolfo Cullino “Tito” è caduto per la libertà l’8 settembre 1944. Il giovane era nato negli Stati Uniti, a Danbury in Connecticut, il 9 agosto 1921 dalla madre tirolese Maria Wierer e dal padre Vito, friulano di Pradielis (Lusevera), emigrato oltreoceano, dopo aver già lavorato in Germania. Benché cittadino americano, Adolfo risponde alla chiamata alle armi all’inizio del 1941.
È caporale alpino nella 76° Compagnia del Battaglione “Cividale”, in
Albania e Grecia. Rimpatriato nella primavera del ‘42, partecipa alla
tragica Campagna di Russia, meritandosi la Croce di Guerra al Valor
Militare per un episodio avvenuto nel villaggio di Golubaja Kriniza ai
primi di gennaio del 1943. Vive il dramma della ritirata, con il rischio
di morire congelato.