L'Amministrazione comunale di Udine, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione, ha inteso ricordare tutti coloro che ebbero parte alla liberazione dell'Italia dalla schiavitù del fascismo e della occupazione tedesca. A tal fine, in collaborazione con varie associazioni, combattentistiche e d'arma, è stato organizzato un percorso che ha voluto ricordare i protagonisti di questa resistenza che, come noto, ha avuto molteplici protagonisti: la resistenza armata partigiana, la resistenza civile, la resistenza dei militari dopo l'otto settembre, oltre ovviamente alla forze armate Alleate.
A questo percorso ha voluto prendere parte personalmente il sindaco Pietro Fontanini, accompagnato dalle delegazioni dell'ANPI e dell'APO e delle Associazioni dei Carabinieri, dei Bersaglieri, degli Alpini, degli Artiglieri, e il presidente della sezione UNIRR di Udine Paolo Pascolo, l'Associazione "Salvo D'Acquisto" con il presidente Mario Caporale e la Associazione Maestri del Lavoro.
Il percorso ha avuto inizio in via Salvo D'Acquisto, dove è stato realizzato il monumento che ricorda il vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso dai tedeschi nel settembre del 1943. E' seguito il ricordo presso il monumento sito in via Cefalonia e che ricorda i caduti della divisione Acqui: quasi 10 mila furono i soldati italiani uccisi dai tedeschi sull'isola greca di Cefalonia nel settembre del 1943, in quello che viene considerato il primo gesto di resistenza alla sopraffazione tedesca. Alla cerimonia era presente anche Giulio Bossa, figlio di Pietro Bossa, un soldato della divisione Acqui miracolosamente scampato all'eccidio.
Terza tappa del percorso è stata la posa della corona sul monumento posto sull'ingresso monumentale del cimitero urbano di San Vito e che ricorda gli Internati Militari Italiani, cioè gli oltre 600 mila soldati (alcune stime arrivano fino a 800 mila!) che furono fatti prigionieri e portati nei campi di lavoro tedeschi. Di questi oltre 40 mila persero la vita a causa di malattie, fame, incidenti, privazioni. Il monumento fu realizzato nel 1949 dalla Associazione Ex Internati e oggi viene curato dallo stesso Comune di Udine.
E' seguita la posa di una corona sulla tomba di Gastone Valente, "Enea" partigiano della Brigata Osoppo, ucciso dai GAP nel febbraio 1945 alle malghe di Porzus. Come ha ricordato il presidente dell'APO Roberto Volpetti, Gastone Valente fu anche un cittadino benemerito della città di Udine: con il suo testamento dispose infatti che metà del suo ingente patrimonio personale fosse devoluto al Comune per sopperire alle necessità dei poveri. Con tali cospicui fondi furono realizzate due palazzine con numerosi appartamenti per cittadini indigenti ancora oggi abitati.
La tappa successiva è stata la lapide posta sul muro estermo dello stesso cimitero e che ricorda la fucilazione dei partigiani osovani e garibaldini l'11 febbraio del 1945. E' seguita la tappa nella vicina via Podgora dove un monumento ricorda da uccisione il 29 aprile del 1945, di due partigiani della Osoppo, Passerini e De Zorzi.
L'ultima tappa di questo percorso della memoria si è svolta in piazza Primo Maggio, ove sul muro esterno dell'ex Tribunale è collocata la lapide che ricorda quattro partigiani fucilati fra i quali il diciottenne udinese Tonino Friz della Brigata Osoppo e che è stato ricordato dal nipote Daniele Cortolezzis.
SU QUESTO SITO DELL'APO NELLA SEZIONE "IN EVIDENZA" E' VISIBILE IL VIDEO CON LA REGISTRAZIONE DELLE CERIMONIE