Domenica 24 giugno 1945 fu una giornata storica per il Friuli ed il suo capoluogo: in piazza Primo Maggio a Udine si tenne la cerimonia di smobilitazione dei reparti partigiani osovani e garibaldini. La cerimonia udinese era stata preceduta da analoghe manifestazioni a Pordenone il 12 giugno, a Spilimbergo l’indomani e a Tolmezzo il giorno 15.
Stando ai dati statistici disponibili nelle quattro cerimonie furono congedati complessivamente 27.613 partigiani di cui 12.923 appartenenti alle formazioni Osoppo Friuli e 14.690 alle formazioni Garibaldi e Gap. Sono numeri che ovviamente vanno presi con una certa prudenza. Per quanto riguarda l’Osoppo nelle relazioni stese dai comandanti si parla di circa 11.500 effettivi presenti alla Liberazione; a tale numero bisogna però aggiungere i caduti (quasi mille) e coloro che erano stati internati nei campi di concentramento che rientrarono nelle settimane e nei mesi successivi alla fine della guerra. Tenuto conto di tutto ciò appare verosimile che il numero di coloro che fecero parte delle Brigate Osoppo ammonti a circa 12.000/12.500 fra partigiani combattenti e patrioti.
La parata dei reparti venne preceduta dalla deposizione delle armi: certamente furono consegnate le armi meno efficaci, mentre, come confermano molte testimonianze, venne trattenuto almeno in parte l’armamento più efficiente come i fucili mitragliatori Sten ricevuti grazie agli aviolanci Alleati.
In quella storica giornata venne montato ai piedi del colle del Castello un improvvisato palco in legno riservato alle autorità militari, civili e religiose. L’esponente di maggiore spicco era il generale Richard McCreery, comandante dell’Ottava Armata britannica, accompagnato dal capo di stato maggiore Sir Henry Floyd, dall’Air Commodore Constantine Benson e dal maggiore scozzese Tommy Macpherson, responsabile della missione del SOE. Spiccava la presenza dell’Arcivescovo di Udine, mons. Giuseppe Nogara, indiscusso protagonista dei terribili venti mesi trascorsi dalla occupazione tedesca.
Per le formazioni partigiane erano presenti i colonnelli Emilio Grossi “Vincenzi”, capo del Raggruppamento Zone del Friuli, e Cesare Galli “Pizzoni”, comandante della Resistenza veneta. Per la Osoppo Candido Grassi “Verdi” ed il delegato politico Alfredo Berzanti “Paolo”.
Dal palco McCreery rese omaggio alla Resistenza friulana, ai suoi tanti caduti ed alla battaglia che aveva contribuito a “spezzare il potenziale bellico del nemico e ad affrettarne il collasso”. Al termine dei discorsi ufficiali, i reparti sfilarono davanti alle autorità,