La rievocazione sul luogo dell’agguato organizzata dall’Associazione Partigiani Osoppo.
COMUNICATO STAMPA
RICORDATA AD ADEGLIACCO LA FIGURA DI FERDINANDO TACOLI “IL MARCHESE PARTIGIANO” A 75 ANNI DALLA SUA UCCISIONE DA PARTE DEI TEDESCHI
La rievocazione sul luogo dell’agguato organizzata dall’Associazione Partigiani Osoppo.
Si è svolta ad Adegliacco la cerimonia organizzata dalla Associazione Partigiani Osoppo per ricordare la figura di Ferdinando Tacoli, il “marchese partigiano”, ucciso nel luglio del 1944 nei pressi della chiesa parrocchiale.
La cerimonia ha avuto inizio con la posa della corona sulla lapide che ricorda Ferdinando Tacoli, seguita da alcune riflessioni e la preghiera del parroco don Mario Piccini. Erano presenti oltre al presidente Volpetti, la medaglia d’oro Paola Del Din, il presidente del Consiglio regionale, Pietro Mauro Zanin, il sindaco di Tavagnacco Moreno Lirutti, accompagnato da vari assessori e consiglieri, il vice sindaco del comune di Moruzzo Enrico Di Stefano e il rappresentante del Comune di Tricesimo, Renato Barbalace. Presenti numerose le rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’arma.
L’incontro è proseguito nella Sala parrocchiale con le parole del presidente dell’APO Roberto Volpetti il quale ha ricordato che Ferdinando, assieme ad altri due osovani, si era recato presso la fabbrica di scarpe allora in attività con lo scopo di recuperare le calzature per i reparti della Brigata Osoppo: le scarpe erano un accessorio indispensabile, quasi quanto le armi. Ferdinando si era presentato un paio di giorni prima dal titolare della fabbrica per prendere accordi per concordare la consegna e questa fu probabilmente la sua condanna a morte. Quando nella sera del 6 luglio si presentò con il camioncino per caricare il materiale si trovò a sorpresa i tedeschi. Nello scontro a fuoco che ne seguì Ferdinando rimase ucciso, mentre gli altri osovani riuscirono a fuggire. “La gente di Adegliacco – ha affermato Volpetti – ricorda ancora oggi il gesto di questo ragazzo di 23 anni, che si sacrificò per recuperare le scarpe per i propri uomini. E’ un gesto rimasto talmente impresso che si ricorda ancora un particolare a prima vista insignificante, ma che rileva il grande sacrificio di questi ragazzi: si ricorda infatti ancora il suo corpo disteso a terra, coperto malamente da un telo, con i piedi che fuoriuscivano e con le sue scarpe bucate. Anche lui, giovane rampollo di una famiglia importante, aveva le scarpe bucate, così come i suoi uomini. Gente abituata al sacrificio e a pagare di persona.”
Dopo l’intervento del Presidente Volpetti sono seguiti gli interventi del sindaco Moreno Lirutti, il quale ha ricordato l’attualità dell’insegnamento che ci viene da figure come quella di Ferdinando Tacoli. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti dei comuni di Moruzzo e Tricesimo, e i saluti di Roberto Guidi rappresentante della Associazione Partigiani Cristiani di Monza, città molto legata alla famiglia Tacoli, che lì visse molti anni e che ha dedicato a Ferdinando una delle scuole cittadine più importanti. Guidi ha annunciato l’intenzione di ripetere
Ha suscitato come sempre emozione l’intervento della medaglia d’oro Paola Del Din, che ha sollecitato a riprendere lo spirito che animò i suoi coetanei, che non ebbero tiepidezze nell’assumere decisioni impegnative e dolorose per difendere e ricostruire la Patria.
Ha concluso gli interventi il presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin il quale ha rivolto l’omaggio a Ferdinando Tacoli e alla generazione di quei ragazzi, così segnata da avvenimenti così tragici e molto più grandi di loro, ma a cui hanno saputo reagire. “E’ essenziale che il loro ricordo diventi un interrogativo costante per la realtà di oggi, altrimenti il loro sacrificio rischia di rimanere relegato alle cose lontane” ha affermato il Presidente Zanin, auspicando che l’esempio di Ferdinando serva proprio a superare la tiepidezza che ancora oggi si incontra nel superare il grave momento di difficoltà che la nostra società manifesta.
E’ intervenuto infine il dottor Roberto Tirelli il quale ha presentato la nuova edizione del libro “Ferdinando Tacoli. Il marchese partigiano” scritto negli anni Novanta dal professor Sergio Sarti, uno dei docenti più brillanti che il Friuli abbia avuto. L’edizione è stata arricchita con alcuni contributi fra i quali quelli dello stesso Roberto Tirelli e di Fabio Verardo, contributi che confermano e rendono attuale il testo di Sarti.
“Quella di Ferdinando Tacoli – ha esordito Tirelli - fu una figura nobile, non tanto nel senso del titolo araldinco, ma per indicare quella nobiltà d’animo che il suo operato rende evidente”.
“Quella dei Tacoli, dei Marzona, dei Del Din e di tanti altri – ha concluso Tirelli - fu una generazione coraggiosa che seppe affrontare i drammi di quel tempo e dare slancio a un senso della Patria che si era offuscato a seguito di quanto accadde dopo l’8 settembre, e che ancora oggi costituisce una testimonianza ineguagliabile. “
Ha concluso l’incontro il saluto di Paolo Tacoli, nipote di Ferdinando, il quale ha portato i saluti ed i ringraziamenti della vasta famiglia.
Udine, 8 luglio 2019
Associazione Partigiani Osoppo – Friuli