Si è svolta a Muris di Ragogna la cerimonia per ricordare l'ottantesimo anniversario dell'affondamento del piroscafo "Galilea" avvenuto nel mar Jonioe a seguito del quale persero la vita oltre mille soldati. Alla cerimonia erano presenti, oltre al sindaco di Ragogna Alma Concil, il presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin, l'Assessore regionale Barbara Zilli, il comandante della Brigata Julia, generale Fabio Majoli ed il presidente della sezione ANA di Udine, Dante Soravito de Franceschi. Presente anche la movm Paola Del Din.
Il Galilea venne colpito da un siluro lanciato da un sommergibile inglese nella notte del 28 marzo 1942. La motonave, trasformata in nave ospedale, faceva parte di un convoglio di dodici navi civili e militari partito da Patrasso e destinato al porto di Bari. Alle 3 e 50 del 29 marzo, dopo sei ore il piroscafo si inabissava nelle fredde acque dello Jonio portandosi via più di mille vite.
Aveva a bordo 1.329 persone, per la maggior parte alpini del battaglione Gemona, alcuni ospedali da campo della Divisione Julia, ma anche bersaglieri, carabinieri, numerosi militari in licenza, oltre a un centinaio di marinai e una sessantina di prigionieri, tra greci e italiani. Furono solo 279 i superstiti, 205 gli alpini. All'affondamento sfuggì per puro caso il Cappellano militare del Battaglione Gemona, il frate cappuccino padre Generoso da Pontedecimo, che tempo dopo sarebbe diventato cappellano della Brigata Osoppo con il nome di battaglia di "Matteo".