L'Osoppo ricorda la figura di Antonio Friz giovane studente udinese fucilato dai tedeschi

Catturato a seguito di una azione di sabotaggio fu torturato per avere informazioni, ma stette in silenzio. Fu fucilato a 18 anni.

L’Associazione Partigiani Osoppo ha voluto ricordare la figura di Antonio Friz, giovane diciottenne udinese che nel dicembre del 1944 venne fucilato in quanto fu catturato nel corso di una azione di sabotaggio nella stazione ferroviaria di Udine. 

Gli osovani si sono stretti attorno alla numerosa famiglia Friz per ricordare la figura di questo ragazzo, studente presso il Liceo Marinelli di Udine, con una messa celebrata presso l’Istituto Salesiano Bearzi di Udine. Alla cerimonia erano presenti la sorella di Antonio, Rita e i fratelli Giuseppe e Beniamino assieme ai tanti nipoti; erano presenti inoltre la medaglia d’oro Paola Del Din ed il senatore Mario Toros. 

Dopo la santa messa ha preso la parola Alberto Cortolezzis, nipote diciottenne di Antonio il quale ha ricordato che Toninosi arruolò come partigiano della divisione Osoppo e dopo aver ricevuto in ginocchio la benedizione della mamma e del papà, si avviò verso i monti.” Dopo aver partecipato a drammatici scontri sui monti vicino a Porzus  “riuscì a tornare in quella sua casa povera ma calda per abbracciare i suoi cari. Pur tuttavia il richiamo al dovere al quale aveva legato la sua vita fu più forte di ogni cosa e neppure l’affetto e le insistenti preghiere dei genitori e dei fratelli poterono fermarlo.”

 “Si stava avvicinando sempre di più la fine del ’44. I tedeschi cercavano di trasferire in Germania tutto ciò che era rimasto in Italia dopo lo scompiglio dell’8 settembre e grandi quantitativi bellici transitavano per Udine. Era necessario bombardare tutto ciò che stava transitando sulla linea ferroviaria via Tarvisio diretta in Germania. Fu allora che tra quei giovani coraggiosi sorse l’idea di fare un’azione che consentisse di interrompere il transito e contemporaneamente salvasse tante vite tra la popolazione civile, facendo saltare il deposito di carri ferroviari. L’azione fallì: I tedeschi avevano scoperto tutto e Tonino fu preso. Questa volta era veramente finita. I tedeschi lo arrestarono, lo torturarono per sapere informazioni ma Tonino, fedele ai compagni, stette in silenzio. Morì, fucilato, il 10 dicembre 1944. Aveva 18 anni.”

 

“Anch’io quest’anno compio 18 anni – ha concluso Alberto -  La mia generazione e quella passata non hanno vissuto l’incubo di una guerra. Siamo nati in democrazia e possiamo avere questo privilegio da sempre e proprio per questo certe volte lo sottovalutiamo. Ho dovuto immergermi nella tua intensa e breve vita e immaginarmi ‘resistente’ per capire realmente quanto talvolta siano ingrate le generazioni come la mia, che spesso indifferenti e distratte, dimenticano che, dietro il mondo libero in cui viviamo, c’è il sacrificio di chi, per regalarcelo, ha donato in cambio se stesso.”

 

La cerimonia è proseguita con l’intervento del vice presidente dell’APO, Roberto Volpetti, il quale ha ringraziato la famiglia Friz per aver voluto organizzare assieme alla Associazione il momento di ricordo per Tonino, che si era dato il nome di battaglia di “Wolf”. Volpetti ha ricordato che nel 2005 fu organizzata una mostra sui giovani della Osoppo, mostra che venne associata a quella sulla Rosa Bianca, promossa da studenti delle scuole superiori udinesi. In quella occasione si ebbe modo di portare all’attenzione la figura di Antonio Friz, della sua passione per la libertà e del rapporto di amicizia che lo legava a tanti suoi coetanei, che frequentavano il circolo di Azione Cattolica, “Lelio Michelini” che operava presso la parrocchia del Carmine di via Aquileia.

“Quel contesto di amicizia – ha ricordato Volpetti – fu il terreno naturale in cui crebbe il desiderio per la libertà, per Antonio e per le migliaia di giovani che fecero parte delle formazioni Osoppo. Per questo motivo riteniamo di proporre per il prossimo anno un momento di ricordo rivolto alla città ed in particolare agli studenti: non possiamo infatti lasciar cadere nella dimenticanza testimonianze preziose come quella di Antonio”. 

 

Al termine della cerimonia è stata consegnata alla sorella di Antonio e ai due fratelli una medaglia in ricordo mentre ai presenti è stata consegnata una ristampa della biografia di “Wolf” realizzata nel 1985 da Gino Sequalini. 

 

  Associazione Partigiani Osoppo – Friuli 

       

Udine, 25 gennaio  2015

Dove e quando:
Udine
25 Gennaio 2015