LE PIETRE D'INCIAMPO A PORCIA

Nel centro storico di Porcia, in Via Marconi, sono state collocate oggi le due Pietre d’inciampo dedicate alla memoria di Luigi Remigi e di sua moglie Elisabetta Basso. Luigi, l’osovano “Charlot”, venne impiccato dai tedeschi il 25 novembre 1944 sotto la loggia dell’allora municipio. Il suo corpo rimase appeso per tre giorni, quale monito alla cittadinanza. Elisabetta, costretta ad assistere all’impiccagione, venne deportata a Regensburg, morendo nel 1949 in conseguenza della malattia polmonare contratta in prigionia. La casa di Porcia in cui vivevano fu incendiata dai fascisti.

A morire in deportazione fu anche Rodolfo, il fratello di Luigi. Coniugato e padre di due figli, tornitore alla Breda di Sesto San Giovanni, venne prelevato dall’abitazione di Cinisello Balsamo nel marzo del 1944, dopo gli scioperi operai di inizio mese. Morì un anno più tardi, l’11 marzo 1945 a Gusen, sottocampo di Mauthausen. La sorella Caterina, arrestata e parimenti destinata alla deportazione, venne invece scarcerata da San Vittore in quanto ammalata di scabbia infettiva.

Nel Pordenonese, sono state deposte in questi giorni altre otto Pietre dedicate a patrioti e collaboratori osovani: Alfredo Venerus e Attilio Furlan a Pordenone; Pietro Gaiot a Brugnera; Fortunato Del Piero a Roveredo in Piano; Gino Longo ad Azzano Decimo; Tiziano Cescon a Prata; Romano Nadin a Fontanafredda e Ezio De Piero a Cordenons.

Dove e quando:
PORCIA
venerdì 31 gennaio 2025
La lapide che ricorda l'osovano Luigi Remigi a Porcia