Domenica 4 settembre l’Associazione “Fiamme Verdi” di Brescia ritorna sui luoghi simbolo della propria idealità partigiana, salendo sui “monti ventosi” della Valcamonica per il tradizionale appuntamento “Fiamme Verdi in Mortirolo”, in memoria dei Caduti per la Libertà.
La chiesetta di San Giacomo in Mortirolo (comune di Monno) sarà, come sempre, la cornice suggestiva della cerimonia in ricordo delle battaglie campali lì combattute tra il febbraio e il maggio del 1945; un teatro di durissimi scontri e di eroici sacrifici di molte giovani vite.
Oratore ufficiale di quest’anno sarà il dott. Mirco Zanoni, direttore dell’Istituto “Alcide Cervi” di Gattatico (RE), istituzione con la quale i gruppi delle “Fiamme Verdi” della Valle Camonica hanno da alcuni anni avviaato una collaborazione per la raccolta e la valorizzazione delle testimonianze orali dei partigiani e delle partigiane.
Dopo due durissimi anni di pandemia, che ha duramente colpito l’Associazione, privandola di molti tra i suoi aderenti più anziani, mentre l’Europa è infiammata da una guerra sanguinosa ai suoi confini orientali che dura ormai da quasi sette mesi, le Fiamme Verdi salgono in Mortirolo per ricordare la loro storia ma anche per testimoniare il loro impegno nel presente.
L’impegno a portare nel mondo contemporaneo i valori della solidarietà umana, contro l’egoismo e l’indifferenza; della libertà coniugata con la giustizia, contro la prevaricazione delle dittature mascherate da autocrazie; della pace nel rispetto del diritto internazionale e dell’autodeterminazione dei popoli, contro la violenza delle invasioni e delle prevaricazioni.
Dalla cima di quelle montagne – che furono “nido di Fiamme Verdi”, dove “arse la lotta e trionfò il perdono”, come recita la lapide posta sulla facciata del Comando all’Albergo Alto in Mortirolo – l’Associazione “Fiamme Verdi” richiama tutti al dovere della memoria e del pensiero critico, invitando a riflettere sull’urgenza e sull’attualità dei valori democratici e costituzionali per i quali i partigiani e le partigiane combatterono nei venti mesi della Guerra di liberazione.