E' stato don Lorenzo Teston, il Direttore dell'Istituto Salesiano Bearzi di Udine ad accogliere Paola Del Din al suo arrivo presso la sede di via Don Bosco. Parole semplici le sue: "Siamo onorati di averla fra noi".
La medaglia d'oro ha ben volentieri acconsentito di incontrare i ragazzi e le ragazze delle tre classi quinte dell'Istituto Tecnico che quest'anno quindi affronteranno anche lo studio della storia degli anni della seconda guerra mondiale e della Resistenza. "E' un privilegio avere con noi un testimone diretto di quegli avvenimenti che studierete nei prossimi mesi" ha esordito il professor Damiano Gurisatti, introducendo le domande che i ragazzi hanno poi fatto a Paola Del Din.
Domande che sono state incalzanti: "che cosa l'ha spinta a entrare nella lotta di Resistenza", "Quali sono stati i suoi compiti?" "Che cosa significa per una donna entrare nella Resistenza?" "Lei ritiene che lo spirito e i valori della Resistanza siano ancora presenti nell'Italia di oggi?" queste alcune delle domande che i ragazzi gli hanno posto. e che hanno trovato una pronta risposta da parte della medaglia d'oro che si è soffermata su molti episodi che ha vissuto, entrando poi, come richiesto dai ragazzi, nei particolari del periodo di preparazione per poter partecipare alla missione che prevedeva il lancio con il paracadute.
Alla domanda su quale episodio le fosse rimasto più impresso, ha risposto che ancora ricorda il dispiacere che ha provato quando venne informata che tre persone stavano per essere arrestate dai tedeschi. Di queste tre persone potè informare solo una, ma anche questo non volle crederle e quindi non si mise in salvo. Nei giorni successivi tutte e tre vennero arrestate e di li a poco deportate e nessuno di loro fece più ritorno.
Infine una raccomandazione ad affrontare con coraggio e determinazione le difficoltà che inevitabilmente la vita ti pone davanti: vale per le persone, come vale per tutti i popoli, "Ciò che conta è che cresciate dando il meglio di voi, studiando e amando voi stessi, sentendo che siete parte di una comunità, di un popolo, di una patria".
Alla fine la promessa di ritornare ancora a trovare questi giovani che stanno affrontando un impegno importante come quello della maturità, prima di affrontare quello più importante ancora, del lavoro e della vita. Soprattutto una grande invito alla generosità, piuttosto che a una continua recriminazione come oggi ci viene continuamente insegnato: ."La generosità vi arricchisce e ciò che donate poi in qualche modo ritorna" sono state le parole che hanno concluso l'incontro.