La scorsa notte è deceduto all’Ospedale di Udine, Mario Bertoni, 87 anni, conosciutissimo imprenditore edile, originario di Ribis di Reana del Roiale e dirigente della Associazione Partigiani Osoppo.
“Domenica alla cerimonia di Faedis, per commemorare l’eccidio delle malghe di Porzus lo abbiamo ricordato – afferma il presidente dell’APO Roberto Volpetti – credo fosse la prima volta che mancava alla cerimonia, e sapevamo che la sua situazione si stava purtroppo aggravando di giorno in giorno.”
“Oggi ci ha lasciato, e per noi della Osoppo – prosegue Volpetti – questa è una perdita grave: Mario aveva vissuto da fanciullo gli anni della guerra, ma aveva intensamente vissuto gli anni successivi, quando le tensioni ed i contrasti insorti durante la Resistenza avevano creato i loro frutti nefasti. La sua tenacia, assieme a quella di altri amici, avevano fatto sì che le Malghe di Porzus, rimanessero un simbolo incancellabile della tragedia che il Friuli aveva vissuto.”
“Proprio per questo motivo il suo principale motivo di orgoglio è stato il riconoscimento delle Malghe come monumento nazionale – prosegue Volpetti – e non mancava di ricordare a tutti il significato profondo di questo riconoscimento. Mario era un uomo pratico, un imprenditore abituato ad affrontare e risolvere i problemi concreti, qualità alla quale era associata una grande capacità di intuito che lo rendeva capace di andare alla radice, al sodo delle questioni.” prosegue il presidente Volpetti.
“La sua vita – prosegue Volpetti - è stata caratterizzata anche da non poche prove, soprattutto a seguito della grave malattia che aveva colpito la moglie e che per molti anni ha vissuto immobilizzata a letto. Un riferimento costante della sua vita è stato don Emilio de Roja- Il suo ricordo e l’insegnamento lo ha guidato anche in questi anni: ne ricordava sempre le parole, gli insegnamenti, la grande capacità di ascolto e di sacrificio.”
“Il Friuli perde un grande testimone di un’epoca che ha visto uno sviluppo economico straordinario: Mario Bertoni, al pari di tanti altri, ne è stato un protagonista, affrontando sfide incredibili. Ha avviato la sua azienda giovanissimo, continuando anche in questi ultimi mesi, seppure già sofferente della malattia che lo ha portato alla morte, a seguire i cantieri, molti dei quali assai impegnativi, come la recente realizzazione della grande rotatoria stradale alla ZIU.”
“Credo che Mario – conclude Volpetti – ci abbia lasciato il testimone perché continuassimo gli ideali in cui ha sempre creduto. “