La Guardia di Finanza è stata una delle protagoniste della guerra di Liberazione in Friuli poiché numerosi reparti nel 1943 vi erano di stanza e con un ordine non scritto se non nel cuore si misero a disposizione del governo Badoglio e non dei tedeschi del Litorale Adriatico.
Il comandante con sede a Trieste Ersilio Marini ebbe a fornire ai combattenti per la libertà in particolare all'Osoppo armi e munizioni oltre che centinaia di cappelli di alpino presenti in magazzino. Il distaccamento di Gemona aveva un coraggioso comandante il capitano Osana che ebbe un ruolo fondamentale nella Resistenza per essere anche informatore dei partigiani circa le mosse dei tedeschi. E al gruppo di finanzieri di Gemona apparteneva Antonio Vajani, nome di battaglia “Silvio”; nato sulla montagna bolognese nel 1916, cui è stata conferita nel 1950 dal Presidente della Repubblica medaglia d'argento al valore militare con la seguente motivazione: «Comandante di una formazione partigiana, durante lunghi mesi di guerriglia in montagna si distingueva per belle doti di coraggio e di tenacia. Avvistata una colonna motocorazzata tedesca che puntava su una località presidiata dalle forze partigiane, attaccava di iniziativa il nemico, che, inchiodato per oltre 10 ore sul posto, subiva gravi perdite di uomini e di materiale, ed infine ripiegava in disordine». S. Martino al Tagliamento, 1 maggio 1945. Questa motivazione oggi è iscritta nella lapide che è stata posta all'ingresso della nuova caserma della Guardia di Finanza di Bologna, dedicata proprio ad Antonio Vaiani il 29 maggio 2014 e che ospita il Comando Provinciale e del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna. Alla cerimonia è stata invitata anche l'Associazione Partigiani Osoppo cui Vaiani apparteneva e ha visto la presenza del Comandante Generale delle Fiamme Gialle, il Generale di Corpo d’Armata Saverio Capolupo, e delle principali cariche istituzionali della città il vice Sindaco Giannini con l'assessore Nadia Monti, il Prefetto, il Presidente della Provincia.
Sono intervenute come ‘madrine’ anche la vedova e la figlia del sottobrigadiere Antonio Vaiani, Anna Maria Muratori vedova Vaiani e Maria Grazia Vaiani. Le due signore risiedono a Seregno e ricordano con piacere e nostalgia il Friuli lasciato nell'ormai lontano 1951. Antonio Vaiani aveva conosciuto a Udine la signora Annamaria, emiliana come lui, che ha ricordato con piacere gli amici friulani, portando il fazzoletto verde. Ha pure evocato l'amicizia con San Martino al Tagliamento teatro del gesto eroico del marito. Il taglio del nastro è stato dato dalla signora con il Generale Capolupo e il Comandante Provinciale della Gdf di Bologna Virgilio Pomponi, dopo il solenne alzabandiera, la benedizione del cappellano militare don Giuseppe Bastia e la proiezione di un interessante documentario su Vaiani preparato dal colonnello Marco Gianoli.
Udine, 30 maggio 2014