LA GIORNATA DEL RICORDO

Un commento del giornalista Marco Tosatti

Sono trascorsi oltre settant’anni e le foibe e gli infoibati sono ancora, per una parte della società italiana, una strage negata, una tragedia spesso usata per creare accese polemiche o strumentalizzazioni. Foibe è un termine che nell’immaginario collettivo è paragonato ad un fenomeno inquietante di cui ancora oggi si tende a far restare imprecisati i contorni, le ragioni e soprattutto gli autori principali.

 

Gli invasori slavi cercarono di colpire anzitutto coloro che appartenevano alla classe dirigente italiana o che costituivano punti di riferimento, di aggregazione e di ordine civico: intellettuali, imprenditori, insegnanti, medici, militari ed ecclesiastici. L’odio nei confronti di questi ultimi derivava anche dalle convinzioni ideologiche dei partigiani jugoslavi, essendo Tito all’epoca stretto alleato di Stalin.

Dopo il totale annullamento di ogni apparato civile e militare italiano in Venezia Giulia e Dalmazia, erano rimasti sul posto soltanto vescovi e sacerdoti in grado di rappresentare la popolazione italiana, la quale era molto religiosa.

 

Fra le cause che indussero all’Esodo circa 300mila Italiani della Venezia Giulia, un ruolo importante lo ha svolto la persecuzione religiosa, che fu portata avanti con il preciso intento di spingere gli italiani ad andarsene. Tantissimi sacerdoti affrontano con coraggio e determinazione la difficile e pericolosa situazione determinatasi. Uomini di pace e di concordia si prodigavano per soccorrere tutti (italiani e slavi), per aiutare amici e nemici, per dare sepoltura cristiana a tutti coloro che erano vittime dell’odio e delle vendette più feroci.

 

Molti di quei coraggiosi sacerdoti cercano anche di rintracciare le persone uccise per dare loro una degna sepoltura. Fra le figure di religiosi balzati alla cronaca e rimasti nei cuori degli esuli giuliano-dalmati possiamo citare monsignor Antonio Santin, che a Capodistria venne assaltato da una folla di titini inferociti sotto lo sguardo indifferente delle guardie del Popolo.

 

Il testo completo dell'articolo di Marco Tosatti è reperibile qui a fianco e sul sito www.marcotosatti.it

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