Riportiamo il testo integrale dell'intervento del Presidente della Lega Nazionale di Trieste Paolo Sardos Albertini alla cerimonia che si è svolta oggi presso la Foiba di Basovizza in occasione della Giornata del Ricordo.
UN «CALVARIO» IN MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DELLA RIVOLUZIONE COMUNISTA
E' stata la Chiesa Cattolica ad indicarci la strada quando ha elevato agli onori degli altari tre giovani di queste terre,di tre diverse nazionalità, proclamandoli beati: uno, italiano, don Francesco Bonifacio, assassinato a 34 anni, l'undici settembre 1946, uno sloveno, Lojze Grozde, assassinato a 18 anni, il primo gennaio 1943, uno croato, don Miroslav Bulesic, assassinato a 27 anni, il 24 agosto 1947.
Tutti e tre proclamati «Beati», perchè «Martiri», tutti e tre testimoni e vittime dello stesso disegno criminoso: la violenza ed il terrore che hanno accompagnato la rivoluzione comunista guidata dal compagno Tito.
A quello stesso disegno criminoso vanno imputate le stragi - per lo più a guerra finita - di migliaia di italiani, di decine di migliaia di sloveni, di centinaia di migliaia di croati.
Ricordarle tutte queste vittime, ricordarle insieme, ricordare la vergogna di chi aveva cercato e magari ancora cerca di cancellare nell'oblio il loro sacrificio.
Ci sono ancora di quelli che usano il negazionismo o il travisamento della verità pur di non pronunciare la parola tabù «CRIMINI COMUNISTI».
E un ricordo particolare meritano le tante donne coinvolte in questa tragica vicenda: la ventitreenne Norma Cossetto e come lei le innumerevoli mogli, figlie, sorelle che sono state assassinate solo per la loro parentela con supposti «nemici del popolo».
Ed ancora: una doverosa memoria alla tragedia dell'Esodo, anche questo meritevole di essere ricordato al plurale. Oltre trecentomila Italiani, ma anche decine di migliaia di Sloveni e di Croati: per tutti la condanna a vita - per loro e per i loro discendenti - a perdere per sempre la propria terra natale. Va rinnovato, dunque, l'auspicio che questo Sacrario,questa sorta di «Calvario con il vertice sprofondato nelle viscere della terra», come lo definì mons. Antonio Santin, diventi ufficialmente luogo comune per ricordare tutti coloro che sono stati immolati dalla violenza, dal terrore comunista di Tito.
Il 13 luglio del 2020, con la visita comune dei Capi di stato di Italia e di Slovenia, Mattarella e Pahor, si è compiuto un passo fondamentale in tale direzione.
E' certo che a breve si realizzerà un qualcosa di analogo, anche da parte croata.
E sarà il doveroso completamento di un percorso di verità: ricordare tutte, tutte insieme, le vittime degli uomini con la stella rossa.
Ancora una osservazione: in pieno centro di Trieste, in prossimità di via Cavana, è aperto un luogo di culto, dedicato alla Madre della Riconciliazione.
Il questo luogo, in questa cappella, sono stati collocati tre medaglioni, portano le immagini dell'italiano Beato Francesco Bonifacio, dello sloveno Beato Lojze Grozde, del croato Beato Miroslav Bulesic.
E' affidata alla loro intercessione, all'intercessione di questi tre martiri l'auspicio, la preghiera che questo Sacrario diventi memoria, comune, di tutte le vittime della comune tragedia del comunismo di Tito.
Sarà l'importante premessa per costruire insieme un futuro, basato sulla verità e sulla la conciliazione.
Sarà il coronamento di quanto auspicato dal Vescovo di Trieste e Capodistria mons. Antonio Santin: «Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziati ... perchè è sempre apparente e transeunte il trionfo dell'iniquità».
Foiba di Basovizza, 10 febbraio 2022 -
Giorno del Ricordo
Paolo Sardos Albertini - Presidente della Lega Nazionale e del Comitato Martiri della Foibe