Il 17 maggio del 1947 a Udine, presso lo studio del notaio Nicolò
Marzona, si ritrovarono 25 partigiani delle Brigate Osoppo i
quali fondarono l'Associazione Partigiani Osoppo Friuli. Assieme
all'atto costitutivo venne approvato lo Statuto sociale ed eletto il
primo Presidente, Giovanni Battista Carron. L'Associazione compie
quindi 75 anni, un traguardo importante che il Consiglio Direttivo vuole
celebrare il prossimo mese di ottobre con un Convegno nazionale da
tenersi a Udine e al quale verranno invitate personalità e studiosi. Il
programma del convegno verrà reso noto nelle prossime settimane.
Per ricordare oggi il 75° anniversario riportiamo le commoventi parole
che il Presidente della Associazione Cesare Marzona,
disse nel maggio del 2017 in occasione del 70° anniversario della
fondazione e che possiamo quasi considerare il suo testamento; Marzona cì lasciò infatti meno di un anno dopo.
“Scorrendo l’atto notarile di costituzione sono colto dalla commozione anzitutto perché il notaio rogante era mio padre Nicolò che all’epoca aveva lo studio in piazza del Duomo a Udine.
E poi perché fra i fondatori rivedo tanti amici: Corrado Gallino, Silvano Gasparini, Manlio Cencig, Dick Dalla Pozza, Alfonso Zamparo, Silvano Silvani, Candido Grassi, Giovanni Battista Marin, Giorgio Brusin, Luciano Sbuelz, Giorgio Simonutti, Luigi Olivieri, Guido Bracchi, don Aldo Moretti, Luciano Nimis, Alvise Savorgnan di Brazzà, Attilio Beltrame, Alfredo Berzanti, Giovanni Bazzoni, Bruno Cacitti, Eugenio Morra, Gino Mittoni, Giuseppe Talamo, don Ascanio De Luca e Giovanni Battista Carron, nominato Presidente del nuovo sodalizio.”
"Erano tutte persone che avevano svolto un ruolo fondamentale nell'Osoppo e che volevano che i profondi ideali democratici e cristiani che, oltre ogni divisione politica e in totale indipendenza dai partiti, erano stati alla base della nascita e dell'attività della Brigata durante la Resistenza, continuassero a svolgere la loro positiva funzione anche nella nuova Italia. Rivedo i loro volti di allora, alcuni giovani della mia età, altri più maturi, ma tutti animati dallo stesso entusiasmo per proseguire e difendere, in quegli anni non facili, l'esperienza di libertà che si era schiusa durante i lunghi mesi che vanno dal settembre 1943 al maggio del 1945."
“Gli scenari cambiano, ma l’estrema validità di questi valori resta attualissima. La nostra giornata volge al termine, ma siamo fieri di lasciare una grande testimonianza, resa più forte dalle sofferenze, a volte terribili, che abbiamo sopportato. Vedo con piacere che i giovani comprendono e ci seguono ancora. Mi auguro possano essere indulgenti con noi per gli sbagli che certamente abbiamo commesso, ma che sappiano cogliere il valore profondo dei nostri fini e lo sforzo che abbiamo fatto per difendere la libertà e quella responsabilità delle scelte che una sincera adesione alla democrazia comporta.”
“Questa è la nostra storia, settanta anni di storia, che oggi noi ricordiamo e consegniamo ai nostri figli e ai nostri nipoti. Ne sappiano fare buon uso per affrontare gli impegnativi tornanti che la storia inevitabilmente pone davanti ai popoli”.
Cesare Marzona, 17 maggio 2017