INTERVENTO
DEL PRESIDENTE DELL’APO CESARE MARZONA IN OCCASIONE DELLA VISITA
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO PER RENDERE
OMAGGIO AI PATRIOTI OSOVANI CADUTI ALLE MALGHE DI PORZUS
Faedis,
29 maggio 2012
L’Associazione
Partigiani Osoppo - Friuli, anche a nome della popolazione e del
clero friulani che l’hanno accompagnata e protetta nell’eccezionale
periodo della Guerra di liberazione, porge al Presidente della
Repubblica, Capo dello Stato On.le Giorgio Napolitano un rispettoso
saluto ed un affettuoso ringraziamento.
Il
nome della nostra associazione evoca i fasti del Primo Risorgimento e
con essi la passione per la difesa dell’integrità dei nostri
confini.
Gli
osovani sono orgogliosi di considerarLa uno di loro almeno per un
giorno nel presuntuoso presupposto di una comunione di intenti, di
speranze, e di amore per la libertà.
Porzus,
Bosco Romagno, Novacuzzo, Restocina, luoghi della mattanza ormai da
tempo sono entrati nella storia e le parole della lapide che verrà
scoperta suggeriranno ai posteri di meditare su di essi così
rinnovando in perpetuo il loro ricordo.
Il
ricordo di quei fatti e dell’intera guerra di liberazione ci dicono
che da loro è nata una nuova epoca, si è realizzata la successione
di un’epoca.
La
successione è quel tempo che gli antichi greci chiamavano momento
dell’“aion”.
Allora,
adesso, è nostro compito quali eredi dei pionieri del cambiamento e
protagonisti noi stessi, rendere effettiva l’adozione dello nuove
norme ottenendo una loro naturale spontanea applicazione e rispetto,
vincere la persistente nostalgica difesa delle vecchie regole
appartenenti all’epoca cessata, favorire l’allineamento del
nostro Paese accanto a quelli dell’Europa Unita nel rispetto della
nostra identità e dignità.
Colin
Crouch nel suo “post democrazia” scrive che le democrazie hanno
la loro massima espressione nei momenti di crisi. Quello attuale è
certamente un momento di crisi, per il suo superamento spontaneo
dovrebbe risultare il richiamo alla Resistenza e ai suoi valori,
quelli dei quali oggi Porzus e i suoi martiri sono il massimo
esemplare.
Questa
vuol essere in sintesi l’indicazione della prospettiva che gli
osovani quali uomini di pace propongono per un domani migliore.
Cesare
Marzona