Il Castello di Pielungo ha fatto da suggestiva cornice all’incontro tra Jurij Cozianin, responsabile della Biblioteca “MOVM Renato Del Din”, Flavio Del Missier, sindaco di Clauzetto, ed il giovane australiano Matthew Tochterman, giunto in Friuli da New York, dove vive e lavora da alcuni anni, per conoscere i luoghi in cui suo nonno Charles Barker venne a trovarsi nel 1944, in qualità di radioperatore del servizio segreto britannico (SOE).
Alla presenza, inoltre, di Antonio Manfroi, figlio del militare neozelandese Harold Sanderson (l’osovano “Ingli”) e di Maurizio Corrado, figlio del patriota “Amy”, è stato infatti rievocato l’arrivo in Val d’Arzino di Barker, paracadutato a Pradis nella notte tra il 18 e il 19 Luglio assieme al capitano Patrick Martin Smith (“Pat”), accolto dai Fazzoletti Verdi e ospitato al Castello Ceconi, allora sede del comando della Brigata Osoppo, poche ore prima dell’attacco nazifascista, che ne causò l’incendio e l’evacuazione. Trasferito in Val Tramontina, Charles conobbe “Ingli”, agevolandone il rientro nelle linee alleate attraverso la Jugoslavia. In seguito, egli svolse la propria avventurosa missione in Carnia e Cadore, prima di essere catturato, a metà Ottobre, in Val Pesarina, assieme al commilitone Bill Smallwood (“Francis”). Condotto a Trieste, Barker subì i duri interrogatori della Gestapo nella sede di Piazza Oberdan e nel carcere del Coroneo. Nel Gennaio del ’45, venne trasferito nel campo di prigionia (Stalag XVII A) di Kaisersteinbruch, in Austria orientale, dal quale fuggì in Aprile, all’arrivo delle truppe sovietiche. Raggiunta la missione britannica in Ungheria, potè finalmente salire a bordo dell’aereo che da Debrecen lo riportò a Bari. Rimasto in servizio anche dopo la fine della guerra, il maggiore Barker morì in Malesia nel 1953, a causa di un incidente in elicottero. Riposa a Kuala Lumpur. Il racconto della sua missione per il SOE è contenuto nel libro biografico, recentemente pubblicato in Inghilterra, che Matthew ha voluto donare all’APO e alla Biblioteca. Lo scambio dei reciproci doni e la foto di gruppo hanno concluso l’emozionante incontro, che potrebbe avere un seguito il prossimo anno, con la visita in Friuli di Sara, figlia di Charles e mamma di Matthew, residente a Brisbane.