In memoria di Ezio Giordano

Alla fine della Messa funebre dell’osovano Ezio Giordano, è intervenuto il nipote Gabriele che ha letto questa riflessione che riportiamo integralmente.
Bundì a dučhju, o soi Gabriele, il plui vechjo dai nevôts di nono Ezio.

Vorrei rubare giusto qualche istante per un breve pensiero personale. Ezio molti di voi lo conoscono probabilmente dal doppio dei miei anni e nel tempo avete tutti imparato a vedere i suoi pregi e difetti. Forse vi stupirà sapere che personalmente posso dire di conoscerlo bene da meno di un anno a questa parte; per la precisione dal giorno di natale dell’anno scorso. È capitato che a pranzo, fra una chiacchiera e l’altra, un suo racconto e il successivo, chiese d’un tratto se potessimo accompagnarlo alla malga di Porzus nel pomeriggio. A noi sembrava fosse semplicemente un modo per mostrarci i luoghi dei suoi racconti, in realtà per lui fu qualcosa di più profondo: una specie di pellegrinaggio… intimo e doloroso. Arrivati sullo spiazzo della malga, l’anziano dagli occhi sempre vividi e decisi che conoscevo, di colpo cambiò. Mi ritrovai difronte ad un Ezio che non avevo mai visto. Le labbra: serrate.
Quasi a voler masticare ed inghiottire il dolore. Gli occhi: strizzati a trattenere le lacrime. Ed ecco, per la prima volta l’ho visto piangere davanti a me. Un pianto composto, dignitoso… In quel momento realizzai: un pianto da combattente. Lui ERA un combattente, nella vita di tutti i giorni. Era Orgoglioso: grande pregio e difetto suo, ma che gli ha dato intraprendenza e coraggio. Due doti che ho sempre ammirato in lui. Era Coraggioso appunto, e ho apprezzato il suo coraggio soprattutto in quel pianto: composto e silenzioso dove senza vergogna metteva a nudo il suo lato uomo; in genere così nascosto. Negli anni, tutto ciò ha fatto di lui una figura di riferimento per molti. Una persona da ammirare e/o con cui confrontarsi. Quando una persona ci lascia, rimane ovviamente un vuoto. Eppure, chi ha potuto stargli vicino in tutti questi anni ha ereditato parte della sua forza e del suo modo d’essere. Personalmente, posso dire di essere stato molto fortunato ad aver conosciuto un uomo del genere: una persona da cui ho ereditato molti insegnamenti, valori e alcuni tratti del suo carattere.
Grazie Ezio
Dove e quando:
Udine
11 Ottobre 2019