Il 9 ottobre ricorre l’anniversario della tragica morte di Don Giuseppe Treppo. Il suo martirio di Fede e carità avviene la mattina di quel giorno di 77 anni fa ad Imponzo, la frazione di Tolmezzo di cui egli è vicario dal dicembre del 1937, dopo esser stato cappellano a Fusea e a Trivignano Udinese.
Il contesto nel quale si compie il suo estremo sacrificio è quello della prima fase dell’Operazione Waldläufer, il massiccio attacco nazifascista alla Zona Libera della Carnia e dell’Alto Friuli. La soppressione di quella del Friuli Orientale è già avvenuta alla fine di settembre, al pari del brutale incendio tedesco di Sedilis (Tarcento), il paese in cui Don Giuseppe è nato il 4 giugno 1902, da una famiglia poverissima.
Dalla sera dell’8 ottobre, Imponzo è occupato da reparti cosacchi e caucasici. Solo una parte delle sue circa cinquecento “anime” è riuscita a fuggire e lasciare l’abitato, colpito da alcune cannonate tedesche. Chi è rimasto in paese è in balia degli occupanti, delle loro razzie e dei soprusi di ogni genere. Per fedeltà alla sua missione, il mite Don Giuseppe non esita a mettere a rischio la propria vita pur di difendere il “gregge” inerme, di cui egli è il generoso e coraggioso “pastore nella bufera”. Si prodiga in ogni modo, per i civili rastrellati e concentrati sul ponte della Minezza e, di casa in casa, per le donne, inclusa sua nipote Elisa, minacciate dalla bruta violenza di coloro che sono in preda dei peggiori istinti e dei fumi dell’alcol. Grazie a lui, alcune riescono a sottrarsi dalle loro grinfie. Per la soldataglia il sacerdote è “Lucifero”, un ostacolo da eliminare in fretta. “Pastor kaputt” è la minaccia che diventa presto realtà. Don Giuseppe viene infatti catturato e sottoposto ad una autentica Via Crucis, lungo la Via Carreggiata di Imponzo. A braccia alzate, è sospinto a calci e colpito con i fucili. Gli sputano addosso e lo deridono. Trascinato in un orto, è straziato e trucidato. La sua salma è frugata. Gli assassini sottraggono il portafoglio e gli scarponi. Volano in aria la berretta ed il breviario. Il suo martirio si è compiuto.
L’8 settembre 2005, per decreto presidenziale, Don Giuseppe Treppo è stato insignito alla memoria della Medaglia d’Oro al Merito Civile, con la seguente motivazione: “Curato di una piccola frazione del Comune di Tolmezzo, occupata dalle truppe tedesco-russe, continuava a svolgere la sua missione pastorale adoperandosi, con eroico coraggio, nel soccorso e nella difesa degli anziani e delle donne vessate e insidiate dalle pattuglie nemiche. Prelevato dalla canonica da un drappello di soldati cosacchi veniva barbaramente trucidato, sacrificando la vita ai più alti ideali cristiani di fraternità ed umana solidarietà. 9 ottobre 1944 - Imponzo di Tolmezzo (UD)”. Le spoglie di Don Treppo sono conservate nella chiesa di Imponzo. Non scenda mai il buio dell’oblio sul suo luminoso esempio di Fede, carità e solidarietà.