Il 18 aprile ricorre l’80° anniversario della morte dell’osovano Terzo Modesti “Brenno”, il comandante del Battaglione “Cividale”, costituito nella fase finale della Lotta di Liberazione nella zona d’operazioni compresa tra Codroipo, Basiliano, Mereto di Tomba, Coseano e Fagagna, artefice di numerosi atti di sabotaggio ferroviari e ripetuti attacchi al forte di Beano.
Di “Brenno” e delle circostanze della sua tragica scomparsa ha scritto don Redento Bello “Candido”, suo compagno di studi al Seminario, prima che Terzo scegliesse di fare il maestro elementare.
Il suo livello d’istruzione spiega, probabilmente, la scelta tutt’altro che banale del nome di battaglia, ispirato dal celebre capo dei Galli Senoni, a cui si deve il leggendario “Vae victis” ovvero il “Guai ai vinti”.
Originario di Madrisio (Fagagna), classe 1912, tenente di fanteria, “Brenno” aveva aderito alla Resistenza già alla fine del 1943, ritrovando don Bello nella vicina Silvella e facendo la conoscenza del capitano degli alpini Corrado Gallino “Ivo”, a Nogaredo di Corno.
Un crudele destino volle privarlo della vita proprio lungo la strada che unisce i due paesi, raggiunto dalle raffiche di una pattuglia tedesca, al rientro da una riunione segreta tenutasi nella casa di “Ivo”.
Fu don Bello, avvertito dell’accaduto, a riconoscerlo, riverso sul ciglio della strada, e ad informare della tragedia la moglie Luigia, rimasta sola con la figlioletta Loretta. L’addio a “Brenno” fu dato a Madrisio con commoventi e partecipate esequie.
Da allora, egli riposa nel piccolo cimitero del paese, nel silenzio della campagna. La fotografia sulla lapide lo ritrae in uniforme di giovane tenente del 24° Reggimento di Fanteria “Como”, le “cravatte azzurre”. Terzo Modesti è ricordato anche dal cippo posto nel luogo della sua morte, in cui l’Associazione Partigiani “Osoppo-Friuli” lo onora con la deposizione della corona d’alloro.
Jurij Cozianin