IL RICORDO DI TERZO MODESTI "BRENNO"

All’inizio del 1945, in vista della piena ripresa dell’attività partigiana, tra i ranghi della 3° Brigata osovana venne costituito il Battaglione Cividale, composto in gran parte da ex alpini ed artiglieri della “Julia”, equipaggiato anche grazie agli aviolanci alleati ricevuti nelle campagne di Flaibano, Mereto di Tomba e Madrisio di Fagagna. Nell’ultima fase della Lotta di Liberazione, la formazione incluse un reparto “di montagna” ed uno “di pianura”. Il primo si distinse in Val d’Arzino, agli ordini di Lino Pinter “Bores”, in quella valle già veterano del “Giustizia”. Al secondo, denominato “Cividale Bis”, fu invece assegnata la zona d’operazioni compresa tra Codroipo, Basiliano, Mereto di Tomba, Coseano e Fagagna, portando a termine numerosi atti di sabotaggio ferroviari e ripetuti attacchi al forte di Beano. Di questo reparto fu comandante Terzo Modesti, ucciso dai tedeschi il 18 aprile 1945, a pochi giorni dalla Liberazione. Di lui e delle circostanze della sua tragica morte ha scritto Don Redento Bello “Candido”, suo compagno di studi al Seminario, prima che Terzo scegliesse di fare il maestro elementare. Il livello d’istruzione spiega, probabilmente, la scelta tutt’altro che banale del nome di battaglia assunto dal patriota osovano, ispirato dal celebre capo dei Galli Senoni, a cui si deve il leggendario “Vae victis” ovvero il “Guai ai vinti”. Originario di Madrisio, classe 1912, tenente di fanteria, “Brenno” aveva aderito alla Resistenza già alla fine del 1943, ritrovando Don Bello nella vicina Silvella e facendo la conoscenza del capitano degli alpini Corrado Gallino “Ivo”, a Nogaredo di Corno. Un crudele destino volle privarlo della vita proprio lungo la strada che unisce i due paesi, raggiunto dalle raffiche di una pattuglia tedesca, al rientro da una riunione segreta tenutasi nella casa di ”Ivo”. Fu Don Bello, avvertito dell’accaduto, a riconoscerlo, riverso sul ciglio della strada, e ad informare della tragedia la moglie Luigia, rimasta sola con la figlioletta Loretta. L’addio a “Brenno” fu dato a Madrisio con commoventi e partecipate esequie. Da allora, egli riposa nel piccolo cimitero del paese, nel silenzio dei campi. La fotografia sulla lapide lo ritrae in uniforme di giovane tenente del 24° Reggimento di Fanteria “Como”, le “cravatte azzurre”. Terzo Modesti è ricordato anche dal cippo posto nel luogo della sua morte. Lo scorso anno l’APO lo ha onorato con la deposizione di una corona d’alloro, in presenza del suo pronipote e del sindaco di Fagagna.
Dove e quando:
Terzo Modesti "Brenno" (1912-1945)