IL RICORDO DI PADRE GIUSEPPE GIROTTI MORTO A DACHAU IL 1° APRILE 1945

La festa della Liberazione appena trascorsa è propizia per ricordare un anniversario legato alla figura di padre Giuseppe Girotti,  sacerdote appartenente all’Ordine domenicano, che ha avuto un ruolo importante nella resistenza civile, morto nel campo di concentramento di Dachau: il 26 aprile del 2014 con una solenne cerimonia tenuta nel duomo di Alba è stato proclamato Beato.

 

Padre Giuseppe Girotti era nato ad Alba il 19 luglio del 1905. A tredici anni entra nel seminario domenicano di Chieri e, dopo aver pronunciato la professione religiosa nel 1923 viene ordinato sacerdote il 3 agosto 1930 a Chieri. Brillante negli studi, l'anno successivo si laurea in teologia a Torino e si specializza nell'interpretazione delle Sacre Scritture presso l’Angelicum a Roma e all'École biblique di Gerusalemme. Comincia così una carriera come appassionato biblista e teologo.

Nello stesso tempo è impegnato in varie opere caritative. La sua personalità indipendente, anticonformista e spesso ironica, però, lo pone sia in contrasto con le autorità fasciste sia in sospetto di modernismo presso i suoi superiori. In ogni caso, nel 1939, interrompe le lezioni al seminario domenicano e viene trasferito nel convento di San Domenico e l'insegnamento al Collegio dei Missionari della Consolata.

Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, Girotti, all'insaputa dei suoi superiori, diventa il centro di una vasta rete di sostegno a favore dei partigiani e soprattutto degli ebrei per molti dei quali, in quel momento di persecuzione e sofferenza, si impegna a trovare nascondigli sicuri e documenti di identità falsi.

Per questa sua attività contraria alle leggi fasciste e naziste viene arrestato il 29 agosto 1944: è imprigionato a Torino nel carcere Le Nuove. Nonostante gli sforzi del suo priore per farlo liberare, viene trasferito dapprima a Milano nel carcere di San Vittore, quindi nel lager di Gries a Bolzano e infine, il 5 ottobre 1944, a Dachau.Secondo la testimonianza di don Angelo Dalmasso, altro sacerdote che con lui ha condiviso la detenzione nel campo di sterminio bavarese, Girotti vi si distingue per la sua generosità nei confronti degli altri internati, per il suo atteggiamento di apertura e come "portatore della Parola di Dio".

Rinchiuso nella baracca 26, in cui sono ammassati un migliaio di ecclesiastici contro i 180 previsti, si ammala ed è ricoverato in infermeria. Qui il giorno il 1° aprile 1945 (giorno di Pasqua), non ancora quarantenne, muore, forse "aiutato" con un'iniezione di benzina com'era abitudine nel campo; «sulla sua cuccetta i suoi compagni scrissero: Qui dormiva San Giuseppe Girotti».

Nel 1988 è cominciato presso la curia di Torino il processo di canonizzazione e il 27 marzo 2013 papa Francesco ne ha autorizzato il decreto di beatificazione, avvenuta nel duomo di Alba il 26 aprile 2014.

Il 14 febbraio 1995, a cinquant'anni dalla morte, ha ricevuto la medaglia alla memoria come  giusto tra le nazioni  quale riconoscimento da parte dello Stato di Israele per quanti si sono adoperati per la salvezza degli ebrei durante l'Olocausto. Il suo nome è iscritto nell'albo ufficiale e un albero è piantato in suo onore nel viale dei giusti a  Yad Vashem, a  Gerusalemme.

Dove e quando:
Alba
26 aprile 2014
padre Giuseppe Girotti (1905-1945)