Il ricordo di Luigi Tami, giovane universitario, medaglia d’oro al valor miliare a settantacinque anni dalla sua uccisione

Comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA 


Il ricordo di Luigi Tami, giovane universitario, medaglia d’oro al valor miliare a settantacinque anni dalla sua uccisione 


Domenica 20 ottobre ricorrono 75 anni dalla uccisione da parte dei tedeschi di Luigi Tami “Eros”, giovane universitario, partigiano della Brigata Osoppo, che trovò la morte assieme a Giovanni Bertoldi ”Congo”. Per fare memoria di questi due patrioti, l’APO assieme al Comune di Cassacco e a quello di Tricesimo ha organizzato una cerimonia che si svolgerà a Raspano di Cassacco presso l’edificio della ex Latteria, che si trova a pochi passi da dove il 20 ottobre 1944 si svolsero i tragici fatti in cui vi persero la vita. La cerimonia avrà inizio alle ore 11:30 con l’intervento del presidente dell’APO Roberto Volpetti e di quello dei rappresentanti dei due comuni: il vice sindaco Amato Morocutti per Cassacco e l’Assessore Federico Artico per Tricesimo. 

Luigi Tami era un ventenne di Tricesimo, iscritto al secondo anno della facoltà di ingegneria di Padova; un ragazzo quindi avviato ad un futuro promettente. Anche le testimonianze su di lui ce lo descrivono brillante, sempre attivo, conosciuto da tutti, amante della musica. La sua foto ci trasmette il volto di un ragazzo dallo sguardo sveglio e profondo eD una espressione serena ed immediatamente simpatica. 

La storia di “Eros”, questo il suo nome di battaglia, ci rivela un impegno totalizzante nella lotta di liberazione: le testimonianze su di lui ci dicono che dal febbraio 1944, fino ad ottobre, quando rimane ucciso a Raspano, Luigi, si era strenuamente dedicato a costruire la rete di resistenza della Brigata Osoppo. Proprio questa sua personalità ci dice molto su questi giovani che si trovarono ad affrontare situazioni drammatiche, impreviste ed imprevedibili, che sino ad allora non si erano mai viste neppure negli anni precedenti sui vari fronti in cui si era combattuto. 

Quello che traspare dalle notizie di cui disponiamo è che Luigi aveva conseguito una formazione solida: dopo le scuole elementari ad Ara e a Tricesimo, la famiglia lo iscrive al Collegio Brandolini Rota di Oderzo, un prestigioso collegio gestito dai Padri Giuseppini del Murialdo. Seguono poi la quarta e la quinta ginnasio all’Istituto Don Bosco di Pordenone, gestito dai Salesiani, mentre l’istruzione superiore viene completata al Liceo Stellini di Udine. Traspare la volontà della famiglia di fornire al ragazzo una istruzione di alto livello, che troverà il suo naturale sbocco nell’iscrizione alla Facoltà di Ingegneria padovana. Vi si intravvede inoltre la preoccupazione di fornire a Luigi anche una formazione umana e spirituale, che la famiglia condivide e che trova alimento nella partecipazione all’attività della Azione Cattolica, sotto la guida di don Mario Fabrizio, un sacerdote che poi diventerà parroco di Cortale e che manifestò una non comune attenzione ai temi sociali. Questo l’ambiente in cui è cresciuto e si è formato Luigi: per lui quindi dovette sembrare naturale aderire alla Brigata Osoppo, dove ritrovò volti amici di coetanei che con lui avevano frequentato lo Stellini e l’Azione Cattolica (i fratelli Marzona, i fratelli Tacoli, Renato Del Din). 

Nell’estate del 1944 la situazione era drammatica: già a fine aprile era rimasto ucciso Renato Del Din a Tolmezzo, a luglio fu la volta di Ferdinando Tacoli, ucciso ad Adegliacco, e subito dopo toccò a Gian Carlo Marzona al Bivio Morena… A settembre poi si abbattè su tutta la Pedemontana Friulana la mazzata del rastrellamento tedesco, messo in atto per spazzare via soprattutto la Zona Libera Orientale di Nimis, Attimis e Faedis. Ma sono coinvolti a più riprese anche il Rojale, il tarcentino e tutti i comuni a cavallo della ferrovia Pontebbana, vitale linea di collegamento con la Germania e che i tedeschi non potevano lasciare al rischio di attacchi da parte dei partigiani. 

La situazione a ottobre del 1944 quindi era assai tesa, densa di rischi ed incognite. Non sappiamo quali erano le riflessioni interiori di Luigi, ma sappiamo quali erano ad esempio quelle del suo coetaneo Renato Del Din, tutte rivolte ad un riscatto della Patria, non rinviabile e che non si poteva affidare ad alcuno se non a se stessi. Non crediamo di sbagliare se presumiamo che queste fossero le riflessioni che anche Luigi faceva. Troppo forte era la spinta a organizzare il “suo” battaglione Monte Nero, per raccogliere alimenti e vestiario per gli osovani riparati sui monti e con l’inverno ormai alle porte. Non mancano anche numerose azioni, molte delle quali vedono Eros agire da protagonista spericolato. E’ molto probabile che egli abbia trascurato quella prudenza che sicuramente gli venne consigliata, e avvenne quello che i resoconti ci hanno tramandato. La riunione del Comando del Battaglione presso la Casa Scagnetti a Raspano viene bruscamente interrotta: la casa è circondata dai cosacchi. Due partigiani riescono a fuggire non così Eros e Congo, che prima vengono portati a Tricesimo dove vengono sommariamente processati e condannati a morte, poi sono riportati a Raspano per l’esecuzione che doveva avvenire davanti a tutta la popolazione, quale esemplare ammonizione. 

Qui si assiste all’ultimo dramma, con il tentativo di fuga dei due prigionieri, che vengono immediatamente uccisi sul posto a colpi di mitra.  

Far memoria di questi giovani a noi pare di una attualità straordinaria. E’ difficile per noi oggi immedesimarsi in quel clima, quelle tensioni, quelle speranze. E’ indubbio però che sono ragazzi che hanno creduto in ideali grandi e li hanno ritenuti alla loro portata. Hanno pagato con la vita e questo è un fatto che ce li rende oggi, a settantacinque anni di distanza, ancora vivi e attuali.  


Udine, 14 ottobre 2019 


Associazione Partigiani Osoppo 


SI ALLEGA IN PDF INVITO E PROGRAMMA
Dove e quando:
Raspano di Cassacco
Domenica 20 Ottobre 2019