IL RICORDO DI ELIO MORPURGO PROTAGONISTA DEL FRIULI DEL NOVECENTO VITTIMA DELLA SHOAH

Da tempo, il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, a Udine viene ricordata la figura di Elio Morpurgo, senz’altro la vittima più illustre della Shoah nella nostra città. La sua vicenda è nota: dopo l’8 settembre 1943, con la costituzione dell’Operations Zone Adriatisches Küsterland (zona di operazioni del Litorale adriatico) da parte degli occupanti tedeschi, furono introdotte anche nella provincia di Udine le feroci misure antiebraiche del regime nazista. Nei primi mesi del 1944 i tre figli, per sfuggire alla deportazione, decisero di mettersi in salvo in Svizzera, mentre Elio, già in età molto avanzata, malato, quasi cieco e nell’ impossibilità di viaggiare, fu ricoverato all’Ospedale di Udine, sotto falso nome. Qualcuno però fece la spia e il 26 marzo due SS, assieme ad un complice italiano rimasto ignoto, irruppero nella sua camera d’ospedale e lo portarono nel campo di concentramento di San Sabba a Trieste da dove fu deportato, tre giorni dopo, in direzione di Auschwitz. Il convoglio giunse a destinazione il 4 aprile, ma lui morì durante il viaggio e il suo corpo non fu mai ritrovato.

 

Nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della sua tragica scomparsa, proviamo a ripercorrere, sia pur rapidamente, il percorso di questo straordinario personaggio centrale, nel contesto udinese e friulano, nel periodo che va dal 1889 (anno in cui venne eletto sindaco di Udine) fino alla fine degli anni Trenta del Novecento. La famiglia Morpurgo è un ceppo di ebrei ashkenaziti, provenienti cioè dall’Europa centrale e orientale, presenti dapprima a Ratisbona e quindi a Marburgo (l'odierna Maribor in Slovenia), da cui l'originario cognome Marpurg. Dal XV° secolo risultavano a Vienna, ma sin dal 1509 la loro presenza è provata, da un diploma di privilegio concesso da Massimiliano I d’Asburgo, a Trieste e, dalla fine del Cinquecento, a Gradisca d'Isonzo.

Il ramo udinese risale ai primi dell’Ottocento con l'arrivo di un certo Abram. I Morpurgo, che godevano di un cospicuo benessere economico grazie all’attività di bancari e al possesso di numerose imprese industriali e agricole, stabilirono la loro dimora nel palazzo nobiliare Valvason-Asquini, in via Savorgnana, oggi denominato palazzo Morpurgo che fu lasciato al Comune di Udine, nel 1969, alla morte del figlio di Elio, Enrico.

Elio, nato nel 1858, conseguì il diploma di ragioniere presso l’Istituto tecnico Zanon di Udine. La solida cultura acquisita nel settore dell’economia e della finanza e l’interesse dimostrato verso la vita pubblica cittadina, gli aprirono le porte della carriera politico-amministrativa. Nel 1885 fu eletto consigliere del Comune di Udine e divenne assessore alle finanze, carica che ricoprì fino al novembre 1889 quando, nonostante l’opposizione dei cattolici, venne eletto sindaco: Elio Morpurgo fu il primo sindaco di religione ebraica democraticamente eletto nel Regno d’Italia.

Il 26 maggio 1895 Morpurgo fu eletto deputato nel collegio di Cividale del Friuli per i liberali moderati, mandato che gli venne riconfermato, per ben cinque legislature, fino a settembre del 1919. Nelle elezioni politiche del 1909 e nel 1913 fu votato anche dai cattolici che riconobbero la sua opera svolta in Parlamento e per scongiurare la possibilità di candidati democratici-radicali o socialisti; nell’ottobre 1920 fu nominato senatore a vita. Ricoprì anche importanti incarichi di governo: sottosegretario alle poste e telegrafi nel 1906 e, dal 1910 al giugno 1916 sottosegretario all’industria, commercio e lavoro. Al termine della Prima guerra mondiale Morpurgo divenne uno dei maggiori esponenti del fascismo friulano. Infatti, nel 1926 fu nominato, dal regime, alla presidenza dell’Istituto delle liquidazioni, dove rimase fino al 1933, quando l’ente venne trasformato in Istituto per la ricostruzione industriale (IRI). In seguito, divenne direttore tecnico dell’Opera Nazionale Balilla.

Elio Morpurgo assunse un ruolo di primo piano anche nell’ambito delle istituzioni creditizie cittadine: dal 1886 divenne presidente della Banca cooperativa udinese fondata da Bonaldo Stringher (che divenne poi la Banca Popolare Udinese) fino al 1893. Dal 1902 al 1905 e dal 1907 al 1938 fu presidente della Banca di Udine, dal 1919 denominata Banca del Friuli, fondata da suo padre Abram. Non solo: dal 1901 al 1937 fu presidente della Camera di commercio di Udine oltre che di numerose istituzioni culturali. Si può quindi sostenere che, per quattro decenni fu, di fatto, il perno attorno al quale ruotava la vita economica, sociale e culturale di Udine. Elio Morpurgo non mancò di svolgere un ruolo importante anche nelle associazioni e sodalizi impegnati nella cultura e nella beneficenza, così come risulta che fosse affiliato alla massoneria nella Loggia Lionello di Udine. Con l’introduzione delle leggi razziali del novembre 1938 decise di ritirarsi a vita privata.

Dove e quando:
29 marzo 1944
Elio Morpurgo (1858-1944)