Il 23 dicembre ricorre l’ottantesimo anniversario della morte di Anto Zilli, patriota della Brigata Osoppo, nato il 9 gennaio 1922 a Fontanafredda. Una foto lo ritrae assieme a un gruppo di cacciatori, con il fucile, e i cani. Anto è seduto in mezzo, con un cappello in testa: lo sguardo sveglio, un sorriso simpatico; un momento di svago, per quel ragazzo ventenne, brillante studente di medicina di Padova, sportivo, sicuramente orgoglio del padre Guido Zilli, titolare di una impresa e della madre Nelda Weigelsperg, baronessa austriaca.
Dopo l’8 settembre al pari di numerosi suoi coetanei, seguì l’appello del Magnifico Rettore Concetto Marchesi entrando in contatto con le formazioni Osoppo Friuli della Destra Tagliamento, con il nome di copertura di “Guido”.
Egli svolgeva il tirocinio medico all'ospedale di Pordenone: qui entrò a far parte della rete clandestina che curava partigiani feriti e ammalati. Della rete facevano parte anche il primario Ruggero Botteselle, l'aiuto Carmelo Jacopino e un coetaneo di Anto, Bruno Barzotto di Pasiano di Pordenone.
Quando a rete clandestina venne scoperta dai nazifascisti, Ruggero Botteselle e Carmelo Jacopino, furono incarcerati a Pordenone mentre Bruno Barzotto venne deportato nel lager di Dachau, dal quale ritornò ammalato di tubercolosi; già minato dal male morì il 18 settembre 1947.
Per costringere Anto a consegnarsi, le SS arrestarono a Fontanafredda la madre, il padre e lo zio Giorgio. Dopo essersi consegnato, il giovane subì dalle SS una settimana di sevizie a Roveredo, poi fu ucciso assieme ad altri tre partigiani. a Giais di Aviano, il 23 dicembre 1944.
Ecco il resoconto del parroco di Giais don Lorenzo Tesolin: “Fucilato dalle SS germaniche Batini Sian; fucilato perché alloggiava i partigiani e Del Cont Bernard; il movimento dei patrioti italiani fece rivivere il Risorgimento per Zilli “Guido” colpito dalle scariche di mitra mentre svincolandosi tentava di fuggire nel cortile di Mazzega Giuseppe, per Bomben “Ario”. Così continua il racconto del parroco: “Mentre si stavano svolgendo i funerali dei quattro partigiani, le guardie dal campanile, all’uopo appostate, avvistarono i tedeschi. I giovani fuggirono precipitosamente, altri si rifugiarono nella soffitta della chiesa; rimasi solo, portammo in chiesa alla meglio le casse e pregai solo con quattro bambini; passato il pericolo, si terminò il funerale. Era la vigilia del Santo Natale.”
La madre venne a sapere della morte del figlio, il giorno successivo, ancora rinchiusa nel carcere di Pordenone. Anto poi venne seppellito nella tomba di famiglia a Fontanafredda. Sulla tomba la seguente scritta: A PERENNE RICORDO E GLORIA DEL PATRIOTA ANTO ZILLI BRIGATA OSOPPO/ STUDENTE DEL V° ANNO DI MEDICINA DI ECCELSE VIRTU’ FULGIDO ESEMPIO DI EROISMO DI LEALTA’ E DI ONORE /TENNE ALTO CORAGGIOSAMENTE IL VESSILLO DELLA PATRIA E DELLA RISCOSSA FIERO DELLA SUA MISSIONE/ VILMENTE TRADITO DA SPIE PREZZOLATE CADDE TRUCIDATO DAL BARBARO TEUTONICO INVASORE IL 23-12-1944.
Il 28 settembre 1947, all'ospedale di Pordenone venne scoperta una lapide a lui dedicata mentre l’Università di Padova gli conferì la laurea in medicina “Honoris causa”.
I genitori di Anto, nel dopoguerra donarono alla parrocchia di Fontanafredda un vasto terreno che costituì il determinante apporto per la costruzione della scuola materna che ancora oggi è intitolata ad ANTO ZILLI.