IL PRESIDENTE VOLPETTI INVITA GLI ISCRITTI ALL'APO AD ADERIRE AL MOMENTO DI PREGHIERA PER L'ITALIA CHE SI TERRA' GIOVEDI' 19 MARZO ALLE 21

Cari amici, stiamo assistendo in questi giorni a straordinari esempi di dedizione e solidarietà e, al tempo stesso, a momenti di consolante condivisione: i canti sui balconi, le bandiere italiane poste sulle finestre, i messaggi di incoraggiamento, le raccolte e le donazioni di fondi, l’impegno del personale medico e paramedico e delle Forze dell’Ordine. Tutto ciò ci incoraggia, dandoci conferma della grande profondità e della saldezza dell’animo del nostro popolo che, nelle difficoltà, dimostra sempre delle qualità molto superiori rispetto a quanto ci inducono a pensare le pur tante (troppe!!!) meschinerie, gli egoismi, i calcoli di convenienza, le bassezze e le cattiverie di cui abbiamo ogni giorno un desolante spettacolo. Sono convinto che queste grandi qualità del nostro popolo non siano una dote naturale, un qualcosa di innato, ma il frutto di secoli di fede cristiana vissuta e resa concreta e visibile nelle nostre cattedrali, nelle chiesette di campagna, nelle grandi e straordinarie opere di carità che sono presenti ovunque, basta solo che si abbia la capacità e l’onestà di volerle vedere. Oggi ci troviamo di fronte ad un grave tornante della nostra storia: un imprevisto che, però, era ampiamente previsto. La storia ci insegna che i momenti difficili (previsti, prevedibili o meno) rappresentano delle costanti inevitabili e proprio il Novecento ci ha costretti a vivere esperienze drammatiche, quali i due conflitti mondiali con milioni di morti, fra cui tantissimi giovani e giovanissimi, le epidemie (la “Spagnola”, l’ “Ebola”, …) che hanno mietuto altri milioni di vittime e le catastrofi naturali, fra le quali, per noi friulani, il terremoto del 1976. Se la storia ci insegna l’inevitabilità di queste tragedie, al tempo stesso mostra che la risposta più dignitosa e profondamente umana parte dalla preghiera. Per i nostri padri e le nostre madri la preghiera personale, quella comunitaria, in particolare recitata in famiglia, erano delle consuetudini fondamentali e su queste basi essi hanno alimentato la loro vita, la loro esistenza, superando le sofferenze che non sono certo mai mancate. Sulla preghiera e sulla operosità che nasce dal sentirsi comunità, sono risorti i nostri paesi dopo le tragedie della prima e della seconda guerra mondiale e dopo le immani distruzioni del terremoto. Oggi siamo chiamati ancora una volta a riprendere in mano la nostra vita: la Chiesa e i nostri pastori ci invitano a compiere un gesto di preghiera comune GIOVEDI’ 19 MARZO ALLE ORE 21:00 recitando il S. Rosario nelle nostre famiglie ed esponendo una candela o un drappo bianco alla finestra. Lo sollecita anche mons. Santo Marcianò, Arcivescovo Ordinario Militare, che poche settimane fa abbiamo avuto gradito ospite a Canebola nella cerimonia in ricordo del 75° anniversario dell’Eccidio di Porzus, in cui ha manifestato una grande vicinanza all’Osoppo. Spero, quindi, che tutti vogliate considerare con attenzione questa proposta, che ovviamente rivolgo con affetto, ma nel pieno rispetto delle convinzioni personali di ciascuno. Mi permetto a questo proposito di allegare un breve supporto con i testi di alcune preghiere. Assieme all’intero Consiglio, desidero inviare a tutti il mio più caro e affettuoso saluto, con l’augurio di ritrovarci assieme spiritualmente nella preghiera e personalmente non appena questa epidemia sarà finita, per affrontare con la maturità e lo spirito costruttivo che l’Osoppo ha sempre dimostrato, anche nei momenti più difficili, i sicuramente gravosi compiti che questo flagello ci lascerà. Udine, 18 marzo 2020.
Dove e quando:
19 MARZO 2020
ORE 21:00