Il 9 maggio 1978, veniva ritrovato a Roma, in via Caetani dopo 55 giorni di prigionia, il cadavere
dell’on. Aldo Moro trucidato dalle Brigate Rosse; in suo onore e memoria con la Legge 4 maggio 2007, nr.
56 il Parlamento ha dedicato il giorno 9 maggio, quale “Giorno della Memoria” delle vittime del terrorismo,
interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice. La giornata è stata istituita per ricordare e tributare il
riconoscimento del Paese alle vittime nonché il sostegno morale e la vicinanza umana alle loro famiglie.
Aldo Moro è stato un politico, accademico e giurista
italiano, due volte Presidente del Consiglio dei ministri, Segretario politico e presidente del consiglio
nazionale della Democrazia Cristiana.
Cattolico fervente, nel 1935 entrò a far parte della Federazione Universitaria Cattolica Italiana di Bari,
segnalandosi ben presto anche a livello nazionale. Nel luglio del 1945 prese parte ai lavori che
portarono alla redazione del Codice di Camaldoli. Fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, ne divenne prima
segretario (1959) e poi presidente (1976) e fu più volte ministro; cinque volte Presidente del Consiglio dei
ministri.
Come ha ricordato la Associazione Nazionale Partigiani Cristiani "Ricordare Aldo Moro vuole anche essere l’occasione per riproporre la considerazione dei valori che hanno
determinato le scelte di un uomo politico al quale la fedeltà alla propria ispirazione cristiana ha chiesto il
sacrificio della vita.
La dimensione dell’uomo la si può cogliere dalle parole che ha utilizzato nel 1944, quando in occasione della
fine della guerra, gran parte degli italiani guardava con preoccupazione al domani e si domandava cosa
occorreva fare per affrontare il futuro, diceva Aldo Moro: “E adesso? Da dove ripartire? Ora dobbiamo
percorrere una lunga e difficile strada: dobbiamo, appunto, ricostruire. Cominciamo da qui. Rimettiamoci
tutti a fare, con semplicità, il nostro dovere. Chi ha da studiare, studi. Chi ha da insegnare, insegni. Chi ha da
lavorare, lavori. Chi ha da fare della politica attiva, la faccia, con la stessa semplicità di cuore con la quale si
fa ogni lavoro quotidiano. Madri e padri attendano ad educare i loro figlioli. E nessuno pretenda di fare più o
meglio di questo. Perché questo è veramente amare la Patria e l’umanità”.
Sono parole che anche oggi ci servono per guardare al nostro futuro con la certezza che tutto dipende da noi,
da ognuno di noi, dal senso di responsabilità e l'impegno che sapremo mettere in campo."