Sergio Sarti (1920-2004) è stato partigiano con la Osoppo con il nome di battaglia di Gino, poi nel dopoguerra un insegnante di filosofia e storia al Liceo Stellini di Udine, docente all'Università, poi ancora autore di numerose opere di carattere filosofico e storico.
Nel 2020, in occasione della ricorrenza del centenario della nascita sono state ripubblicate alcune sue opere fra le quali ricordiamo anche il libro "Un uomo che ha compreso il suo tempo" una raccolta di scritti relativi al periodo della Resistenza.
Questo momento del centenario ha consentito una importante rivalutazione della sua opera che ora trova una ulteriore spinta grazie al ritrovamento di un romanzo inedito.
Si tratta del romanzo intitolato "Fino all'alba" e che è chiaramente ispirato alla vicenda dell'eccidio delle malghe di Porzus. Ne è uscito un ritratto di coloro che parteciparono al drammatico episodio della Resistenza dalla parte degli esecutori del massacro dei partigiani osovani. I nomi sono diversi da quelli della realtà, e anche i singoli protagonisti del Romanzo sembrano avere caratteristiche diverse da quelle che si conoscono. Sarti voleva, a nostro avviso indagare nell'animo di coloro che dettero esecuzione al tragico assassinio.
"Sarà l'inizio della rivoluzione" fa dire Sarti ad uno dei protagonisti, e questa appare la spinta che muove uomini che vedono in questa scintilla che sarebbe scoccata sui monti del Friuli l'inizio del grande fuoco della rivoluzione che avrebbe dovuto portare alla nuova società dominata dall'ideale del comunismo.
Sarti descrive con acutezza la realtà di questi uomini, le divisioni ed i contrasti che emergono in maniera eclatante e che fanno emergere che l'uomo nuovo che dovrebbe uscire dalla rivoluzione in realtà rimane ancorato ai limiti e alle sue miserie di ogni uomo in ogni tempo.
A nostro avviso un grande romanzo che sicuramente farà discutere e che merita di essere letto con attenzione.