Ricorre il 75° anniversario del martirio di don Francesco Bonifacio, sacerdote della Diocesi di Trieste, ucciso probabilmente nella notte fra l'11 ed il 12 settembre 1946 da milizie jugoslave. Don Francesco nacque a Pirano il 7 settembre 1912, secondogenito di sette tra fratelli e sorelle. Di famiglia semplice e povera, avverte fin da bambino la vocazione al sacerdozio ed entra nel Seminario di Capodistria nel 1924. Viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di San Giusto il 27 dicembre 1936.
Il primo breve incarico lo svolge nella stessa Pirano. Poi vicario parrocchiale a Cittanova e quindi, nel 1939 curato nella Curazia di Villa Gardossi che conta circa 1300 anime in tante piccole frazioni o casolari sparsi su un territorio collinare tra Buie e Grisignana.
Negli anni difficili dopo l’8 settembre 1943, la popolazione dell’Istria, stretta tra gli occupatori tedeschi e il fronte titino di liberazione, vive momenti di grossa difficoltà e don Bonifacio si prodiga per soccorrere tutti, per impedire esecuzioni sommarie, per difendere persone e cose.
Negli anni dell’amministrazione jugoslava, la propaganda antireligiosa viene sostenuta a tutti i livelli. Il culmine verrà raggiunto con l’aggressione a Capodistria del Vescovo mons. Santin e l’uccisione a Lanischie di don Miro Bulešić nel 1947.
Il servizio pastorale di don Bonifacio viene fortemente limitato, ma lui non desiste: è un leader naturale che polarizza attorno a sé la popolazione, soprattutto i giovani. È un prete scomodo e perciò deve essere eliminato.
L’11 settembre 1946, dopo essersi recato a Grisignana per la confessione, ritorna verso casa. Lungo la strada – come confermato da parecchi testimoni – viene avvicinato e fermato da alcune guardie popolari e da alcuni soldati jugoslavi. Poi spariscono nel bosco.
In don Francesco Bonifacio, uomo buono e pacifico, si volle colpire il pastore d’anime, individuando in lui, a motivo del grande ascendente spirituale che godeva su tutta la popolazione, un ostacolo intollerabile alla diffusione dell’ideologia comunista Egli ha difeso coraggiosamente la fede della sua gente dall’ateismo che si pretendeva di imporre. Venne ucciso in odio a Dio e alla Sua Chiesa e per la fedeltà al suo sacerdozio e al suo ministero.
Il decreto della Congregazione delle Cause dei Santi, del 3 luglio 2008, definisce la morte di don Francesco Bonifacio come un martirio.
Il rito della beatificazione del Servo di Dio ha avuto luogo nella cattedrale di San Giusto a Trieste, il successivo 4 ottobre 2008.