Per ricordare gli avvenimenti dell’agosto del 1944, ed in particolare dei due patrioti osovani uccisi, l’APO e l’ANPI, in collaborazione con il Comune di Reana del Rojale, hanno organizzato la cerimonia che quest’anno si terrà DOMENICA 29 AGOSTO, presso il cippo al Bivio Morena che li ricorda, con inizio alle ore 9:45. Dopo la cerimonia di posa delle corone è prevista una breve cerimonia religiosa tenuta da don Marco Minin, cappellano della Brigata Julia. Faranno seguito i saluti del Sindaco di Reana Emiliano Canciani, dei due presidenti Dino Spanghero per l’ANPI e Roberto Volpetti per l’APO mentre l’orazione ufficiale della cerimonia sarà tenuta da Lorenzo Marzona, nipote di Gian Carlo e vice presidente dell’APO.
Il mese di agosto del 1944 è ancora ricordato nel Rojale per i drammatici avvenimenti che vi accaddero, in particolare nella giornata di Ferragosto: quel giorno infatti prese il via un imponente rastrellamento dei tedeschi che investì la vasta zona compresa fra Ribis e Qualso. I tedeschi così volevano mettere fine allo stillicidio di attentati che quasi quotidianamente interessavano la linea ferroviaria Pontebbana: i “guastatori” della Osoppo, riforniti e istruiti dagli agenti della missione britannica, facevano esplodere il plastico sotto le rotaie costringendo il transito dei treni a lunghe interruzioni. I tedeschi decisero quindi di attuare una azione di forza, per convincere la popolazione a non dare sostegno agli osovani.
Nella mattinata del 15 agosto circa un centinaio di soldati tedeschi e fascisti, iniziarono un sistematico rastrellamento. Vennero fermate 5/600 persone che furono radunate nella piazza della chiesa di Reana dove si era appostato un reparto tedesco con le mitragliatrici. Verso le cinque del pomeriggio giunsero numerosi camion e pullman i quali, dopo aver caricato i prigionieri, ripartirono alla volta di una caserma udinese. Una buona parte dei prigionieri fu liberata nei giorni successivi, dopo gli accertamenti, ma alcuni furono deportati nei campi di concentramento e alcuni di questi purtroppo non vi fecero ritorno.
Ma un altro fatto sconvolse quella giornata che avrebbe dovuto essere di festa: due osovani, Gian Carlo Marzona “Piero” e Fortunato Delicato “Bologna” furono fermati al Bivio Morena e nella perquisizione che seguì vennero trovate le armi che trasportavano. Per loro non ci fu scampo: furono messe in atto le disposizioni previste in questo caso, con la fucilazione immediata senza alcun processo. I corpi di Piero e Bologna furono lasciati per ore sulla strada così che la gente di Reana, transitando sui camion sulla quale era stata caricata a forza, vide la scena dei due cadaveri stesi a terra.