DAL MILANO AL FRIULI PER STUDIARE IL NOVECENTO D’EUROPA
VISITA A VARI LUOGHI SIGNIFICATIVI DEL CONFINE ORIENTALE
COMUNICATO STAMPA
Da Milano al Friuli per studiare la storia dell’Europa del Novecento. È il viaggio di 26 studenti di storia dell’Università degli Studi di Milano, che la settimana scorsa hanno passato 4 giorni sul confine orientale per scoprire alcuni dei grandi passaggi della Storia dell’Europa del Novecento. A ideare il viaggio l’Associazione Friuli Storia, che dal 2014 organizza in regione il Premio nazionale di Storia Contemporanea Friuli Storia. Responsabile scientifico del programma è Tommaso Piffer, docente di storia contemporanea ad DIUM dell’Università di Udine. ‘Questa regione’ spiega Piffer ‘vanta il triste primato di essere stata teatro di tutti i grandi conflitti del secolo (le due guerre mondiali e la guerra fredda) e di essere stata attraversata da tutte e tre le grandi fratture che hanno segnato il Novecento: la frattura tra diversi nazionalismi, quella tra fascismo e antifascismo e quella tra comunismo e anticomunismo. Oggi i segni lasciati da queste tragedie rappresentano uno specchio previlegiato attraverso il quale studiare la storia non solo del Friuli-Venezia Giulia, ma di tutto il Novecento europeo’. Non a caso, nel 2017 l’Università di Udine ha attivato qui un corso di Scienze e tecniche del turismo culturale.
E così stato organizzato un percorso scandito da lezioni e visite guidate, che hanno fatto tappa a Caporetto, con la visita al Museo della Grande Guerra. Seconda tappa a Ugovizza con una visita ai manufatti del sistema di fortificazioni del Vallo alpino del Littorio riadattato dalla NATO negli anni ’50 in funzione difensiva contro il Patto di Varsavia. La guerra fredda è stata al centro anche di un incontro-testimonianza con due reduci dell’organizzazione Sty Behind “Gladio” che operò fino agli anni Novanta, mentre ampio spazio è stato dato a un tema cruciale della storia europea: quello delle minoranze nazionali e del difficile rapporto tra nazione e cittadinanza.. E la difficile coabitazione tra popoli diversi è stata anche al centro della lezione di Lara Magri, direttrice del Museo Etnografico di Malborghetto, sui trasferimenti di popolazioni tra Italia e Reich tedesco e le opzioni in Val Canale del 1939. La tappa finale del viaggio è stata la visita alle Malghe di Porzus, organizzata in collaborazione con l’Associazione Partigiani Osoppo. All’incontro hanno preso parte anche alcuni esponenti della Associazione che hanno fornito una testimonianza diretto del difficile clima che ha caratterizzato i rapporti fra le associazioni partigiane nel dopoguerra, proprio a causa dei contrasti insorti in seguito all’eccidio delle malghe di Porzus.
Continua in questo modo la proficua collaborazione della Associazione Partigiani Osoppo e l’Associazione Friuli Storia: associazione quest’ultima che punta a far apprezzare e conoscere la storia facendo incontrare, soprattutto al mondo della scuola e della università, i contesti in cui si sono svolti gli importanti eventi che hanno caratterizzato il Novecento, sul confine orientale.
Udine, 30 settembre 2019