Ci ha lasciato nei giorni scorsi, Renato Lena, da moltissimi anni iscritto alla Associazione e che fino a pochi anni fa ha partecipato alle cerimonie che ricordavano la sua amicizia giovanile con Guido Pasolini.
Erano infatti coetanei, entrambi nati nel 1925 e, come ha raccontato Renato in un ricordo di “Ermes” pubblicato dall’APO nel 1996, si erano conosciuti fin d’infanzia quando la famiglia Pasolini trascorreva a Casarsa le vacanze estive.
In questi periodi di vacanza Renato e Guido trascorrevano parecchie ore assieme vagabondando nella campagna casarsese fra San Giovanni, Versutta e il Tagliamento.
Nel 1943 la famiglia Pasolini si trasferì stabilmente a Casarsa per sfuggire ai bombardamenti alleati. Con l’8 settembre i due ragazzi ormai diciottenni si rendono conto del dramma che sta avvenendo:
“Rapidamente matura in noi una maggior consapevolezza, il senso sociale, civile, patriottico.” scrive Renato Lena. Rapida anche la decisione di attuare azioni di sabotaggio contro i tedeschi: iniziarono quindi una lunga serie di scorribande nelle caserme locali, portando via tutto il materiale trasportabile che veniva nascosto nelle celle mortuarie del cimitero di Casarsa.
Riuscirono ad entrare anche nel campo di aviazione casarsese, correndo seri rischi di essere scoperti ed arrestati.
Le loro erano azioni “che non facevano parte di un piano collegato alle forze partigiane casarsesi, ma erano azioni singole, scelte e concertate fra noi due” dice Renato, aggiungendo che più tardi le armi e le munizioni procurate passarono ai partigiani locali.
“Un giorno di maggio del 1944 Guido venne a trovarmi. C’era in lui una maggior consapevolezza sociale, civile e patriottica. Dal suo comportamento serio e pensieroso capii che qualcosa di nuovo stava in lui maturando. (..) Mi informò che avrebbe raggiunto le formazioni partigiane osovane in montagna. (..) Io non potei seguirlo. Ero stato gravemente ferito a causa di un infortunio bellico.”
Renato non vide più Guido, ucciso al Bosco Romagno, dopo essere stato fatto prigioniero alle Malghe di Porzus.