CI HA LASCIATO L’AMICO EDI CIRANDI DI FAEDIS
Nei giorni scorsi ci ha lasciato in silenzio il caro amico Italo Cirandi di Faedis, conosciuto però da tutti con il nome di Edi. Era stato colpito solo alcuni mesi fa da una grave malattia, ma nulla lasciava presagire una scomparsa così repentina a soli 72anni.
“Edi – ricorda il presidente dell’APO Roberto Volpetti - aveva iniziato a frequentare assiduamente la Associazione da vari anni e lo ha fatto come sapeva fare lui cioè restando nelle “retrovie”, svolgendo un servizio indispensabile che era quello di preparare il pranzo per le centinaia di persone che rimanevano con noi ai momenti conviviali dopo le manifestazioni. Di questo prezioso servizio ne serberemo un ricordo sempre grato.”
“Non era solo questo – prosegue Volpetti - che faceva di Edi una persona speciale: ci era capitato infatti più volte di trovarci con lui ed alcuni amici e in queste occasioni emergeva l’anima “osovana” di Edi. In quei momenti venivano fuori infatti i ricordi dei racconti ascoltati fin da piccolo dalla nonna Carolina di Porzus: i racconti di quei mesi durante la guerra, le difficoltà di sopravvivere alla violenza quotidiana, alla fame, al freddo, alla paura di commettere qualche sbaglio irreparabile. Edi ci raccontava di queste cose come le avesse vissute direttamente lui che pure era nato due anni dopo la fine della guerra. Capivamo che Edi aveva “assorbito” nel profondo il grande dramma che la gente di qui ha vissuto e a cui la sua famiglia ha partecipato tanto intensamente.”
“Da allora sono passati davvero molti anni – conclude Volpetti - e forse, come dicono tanti, è ora di chiudere pagine dolorose. Edi però con la sua semplicità ci ha ricordato meglio di tanti altri la verità di quello che è accaduto alla sua gente e all’intimo desiderio che questo non dovesse capitare più, proprio perché voleva bene alla sua sposa, a suo figlio e al piccolo nipote. Il ricordo di Edi non andrà perduto proprio perché ha saputo trasmetterci con intensità questa speranza.”
Associazione Partigiani Osoppo – Friuli
Udine, 1° novembre 2019