CI HA LASCIATO ENRICO FURLAN "RICO"
L’Associazione Partigiani Osoppo-Friuli apprende con profonda tristezza della scomparsa del caro Enrico Furlan, classe 1927, l’ultimo testimone del primo nucleo osovano insediatosi a Casera Palamajȏr, alle pendici del Monte Rossa, il 25 marzo 1944. Quel giorno infatti, cinque uomini partiti da Casa Marzona (a Treppo Piccolo), raggiunsero la Val d’Arzino, dando vita alla costituzione del primo reparto armato della Brigata Osoppo-Friuli, il Battaglione Italia. Assieme ai suoi compaesani di Farla (Majano) Rainiero Persello “Goi” e Cesare Cividino, all’indimenticato amico Federico Tacoli e a Giovanni Colaone, il diciasettenne “Rico” scelse definitivamente la strada della Resistenza con i “fazzoletti verdi”.
Nei giorni immediatamente successivi, ad essi si aggregarono, tra gli altri, Renato Del Din “Anselmo”, Pasquale Specogna “Beppino”, Corrado Sebastianutti “Muk”, Alberto Cautero “Romolo” e due ex prigionieri sudafricani evasi dal campo di Torviscosa. Assieme a loro, Enrico affrontò il primo rastrellamento nemico del 14 aprile 1944 e dieci giorni dopo partecipò all’audace azione dimostrativa contro le caserme nazifasciste di Tolmezzo, agli ordini di Renato Del Din, “uomo d’azione e di comando” nei ricordi di Furlan.
Nei lunghi mesi trascorsi tra la Val d’Arzino, il Friuli collinare ed orientale, egli si rese particolarmente utile come guida per gli aviatori alleati abbattuti e tratti in salvo, da accompagnare in Slovenia ai fini del loro ritorno alle basi del Sud Italia. E’ davvero significativo ricordare il fatto che, dopo più di quarant’anni, nel 1989 due di loro, l’Ing. William “Bill” Gardner ed il Prof. Mauro Montoya tornarono in Friuli per rintracciare e riabbracciare “Rico”, il che poi consentì loro di ospitarlo negli Stati Uniti, dove Furlan venne insignito della cittadinanza onoraria di El Paso (Texas), la città di Gardner, per i servizi resi a cittadini statunitensi in tempo di guerra.
E’ sempre stato un piacere vedere “Rico” agli incontri ed alle cerimonie dei fazzoletti verdi, finchè è stato possibile, e poi andare a trovarlo nella sua casa di Farla, per ascoltare, assieme alla moglie Pierina e agli amati nipoti, i lucidi ed emozionanti racconti della grande ed irripetibile stagione osovana, da lui vissuta dal primo all’ultimo giorno. Ad un passo dalla sua casa c’è l’azienda familiare, specializzata nella vendita di legna da ardere, combustibili e materiali edili, che Enrico ebbe l’intuizione ed il merito di far nascere nei primi anni Cinquanta. Da sempre particolarmente apprezzata, è ora affidata alla generazione più giovane, in particolare al nipote Alessandro. Una storia che continua.
Dove e quando:
FARLA DI MAJANO
28 OTTOBRE 2020