Cerimonia di commemorazione dell’eccidio di Porzus - Volpetti
Intervento del Vice Presidente dell'Associazione Partigiani Osoppo Friuli - Roberto Volpetti
Cari amici,
porto i saluti dell’Associazione Partigiani Osoppo a nome del Presidente Cesare Marzona, anche lui colpito, come molti in questi giorni, da una forma influenzale. Avrebbe voluto essere qui con tutti noi, per quello che è l’appuntamento più importante dell’Osoppo. Lo salutiamo e gli auguriamo di essere presto fra noi a farci interventi come quello dello scorso mese di ottobre a Fagagna, dove i presenti che hanno seguito attenti e commossi il suo discorso, alla fine lo hanno applaudito a lungo in piedi in segno di omaggio e rispetto per un uomo che sta testimoniando una incredibile fedeltà alla storia che ha vissuto lui di persona e che hanno vissuto i suoi familiari ed i suoi amici.
Un benvenuto quindi a tutti gli amici qui presenti, ed in particolare al Sindaco di Faedis, Claudio Zani. Assieme a lui salutiamo i suoi predecessori sindaci di Faedis, comune che da molti anni ospita questa manifestazione.
Un saluto a tutte le autorità civili e militari e alle associazioni combattentistiche e d’arma qui rappresentate.
Un saluto al Prefetto di Udine, la dottoressa Provvidenza Raimondo che è qui per la prima volta fra noi e alla presidente della Regione Debora Serracchiani, già presente qui in altre occasioni, ma qui per la prima volta in veste di presidente del Friuli Venezia Giulia.
Un saluto a tutti i partigiani combattenti della Osoppo, sempre presenti e sempre giovani nello spirito. Ed un saluto ai familiari di coloro che non ci sono più.
Un saluto vorrei inviare a tutti gli amici qui presenti provenienti dal Piemonte, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna e ai tanti amici provenienti dal Veneto.
Un cenno speciale a tutti i sindaci presenti, molti dei quali abbiamo incontrato ieri qui a Faedis, sindaci di ogni espressione politica e che rappresentano il popolo e il nostro sistema libero e democratico che li ha eletti.
Con alcuni di questi sindaci, dicevo, ci siamo incontrati ieri per presentare e avviare un progetto che ci porterà nel prossimo mese di settembre a un convegno sulla Zona Libera del Friuli Orientale, quella che è conosciuta come la Zona Libera di Nimis, Attimis e Faedis, ma che in realtà ha interessato i territori dei Comuni che vanno da Tarcento fino a Cividale, e da Lusevera e Taipana fino a Povoletto e Remanzacco. Ieri quindi eravamo assieme a loro e con i rappresentanti dell’Istituto Friulano di Storia del Movimento di Liberazione e dell’ANPI per impostare questo importante lavoro. Abbiamo ritenuto importante corrispondere così alla richiesta, all’appello, meglio al grido, che proprio qui Giorgio Napolitano ha rivolto a tutti noi: “Occorre creare le condizioni per una memoria condivisa degli avvenimenti che hanno interessato le vicende resistenziali, in particolare quelle del confine orientale”. Appello che è stato ripreso lo scorso mese di settembre dal Ministro della Difesa Mario Mauro il quale al Bosco Romagno ci ha detto che occorre “Costruire sulla verità la speranza del nostro futuro”.
L’Osoppo è qui oggi per il momento centrale della sua attività, il ricordo dell’eccidio delle malghe di Porzus, per ricordare, presso quello che ormai è diventato MONUMENTO NAZIONALE, uno degli eventi tragici della nostra storia.
Una Osoppo viva e presente più che mai, sempre attiva nella attività di ricerca storica (ricordo le pubblicazioni, i corsi per insegnanti di storia che abbiamo fatto e che faremo nelle prossime settimane) ma attenta soprattutto al futuro della nostra Italia e del nostro popolo.
Ci accingiamo nelle prossime settimane ad iniziare le memoria del 70° anniversario della Resistenza. Inizieremo questo percorso da un luogo significativo per la nostra storia, quel Tempio Ossario di Udine dove si svolsero gli incontri clandestini che portarono, fra il finire del 1943 e gli inizi del 1944, alla decisione di costituire le formazioni con il nome di Osoppo Friuli. Un luogo quindi, assieme ad altri, assai significativo per noi.
Da lì partiremo con un percorso che finirà nel giugno del 2015 per ricordare al Bosco Romagno sia gli osovani catturati alle malghe di Porzus e lì uccisi, sia la smobilitazione dei reparti osovani che come noto, avvenne il 24 giugno 1945.
Abbiamo voluto intitolare questo percorso “PATRIOTI E CITTADINI” proprio per ricordarci e ricordare a tutti questa storia di libertà che è stata l’Osoppo, testimonianza oggi preziosa ed importante più che mai. Il nostro essere patrioti ci dà la coscienza e la forza di essere cittadini di questa nostra Patria così bella e amata, ma anche così svuotata soprattutto nel suo spirito.
A noi, speriamo assieme a molti altri, il compito di ricordare a tutti il sacrificio di Bolla, Enea e tutti gli altri osovani caduti per la libertà: ricordare per essere cittadini protagonisti e attori della rinascita di questa nostra Italia.
Viva l’Italia, viva l’Osoppo.
Faedis 2 febbraio 2014
Dove e quando:
Faedis
2 Febbraio 2014