Anche quest’anno la chiesa di San Bartolomeo a Boves è rimasta aperta tutta la notte per ospitare le persone in preghiera per la pace. Come 80 anni fa, il 19 settembre 1943, giorno della prima strage nazista in Italia in cui il paese, centro a pochi chilometri da Cuneo, fu incendiato e 24 persone uccise. Tra loro il parroco don Giuseppe Bernardi e il suo giovane vice don Mario Ghibaudo. Fu proprio la chiesa trovata aperta la mattina seguente a mettere in allarme i bovesani che andarono a cercare il loro parroco e lo trovarono carbonizzato accanto all’imprenditore Antonio Vassallo, don Mario era stato trucidato fuori dal centro abitato, mentre benediceva il corpo di un uomo appena ucciso da un soldato.
L’altra sera, dopo la Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Cuneo-Fossombrone, Mons. Piero Delbosco, è stato dato l’annuncio del progetto vincitore del premio “Vassallo-Bernardi-Ghibaudo. Operare per il bene comune.” La giuria ha scelto l’Operazione Colomba della Comunità Papa Giovanni XXIII. Un progetto nato nel 1992, con l’impegno dei volontari di vivere concretamente la non violenza in zone di guerra.
Sorpresa e gratitudine per don Bruno Mondino, parroco di Boves, hanno segnato la prima edizione del premio.
Ricordiamo che don Bruno Mondino, assieme ad alcuni amici di Boves, qualche anno fa è stato ospite della nostra Associazione, alla cerimonia commemorativa dell’eccidio delle Malghe di Porzus. Le sue parole suscitarono vivo interesse e ci indicarono percorsi significativi. «Il primo aspetto - ci disse don Bruno – è l’importanza di collaborare per il bene comune: don Bernardi, muore insieme ad un industriale che si dichiarava apertamente laico. La loro grandezza è stata quella di aver saputo collaborare, un messaggio su cui vale la pena che anche noi riflettiamo e che proviamo ad impegnarci per il bene comune».