A ricordo di Rolando Toffolo “Rolli”

Un fazzoletto verde annodato ad una croce bianca. Così si riconosce nel cimitero di Fanna il luogo in cui riposa Rolando Toffolo, l’osovano “Rolli”, caduto nell’agosto del 1944 a Casso, sulle pendici rocciose del Monte Pul, vittima delle pugnalate dei tedeschi.

Il giovane era nato a L’Avana il 7 settembre 1924. Nella capitale cubana, i terrazzieri e i mosaicisti friulani alle dipendenze del noto imprenditore fannese Luigi Mion stavano realizzando la pavimentazione del monumentale Gran Teatro, ora intitolato a Garcia Lorca, e del Paseo del Prado, l’esclusivo viale alberato su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti e affascinanti della città.

E’ ragionevole pensare che il padre Fioravante fosse uno di loro e che per questo avesse deciso di stabilirsi sull’isola caraibica assieme alla moglie Ines Zanetti. Vent’anni dopo, Rolando è invece a Fanna, costretto a decidere se accettare l’arruolamento forzato imposto dai bandi nazifascisti o darsi alla macchia, assieme ai patrioti disposti a combattere lo spietato occupante.

A raccoglierli in paese è Renato Corrado “Amy”, già sergente maggiore del 2° Reggimento Fanteria “Re”, reduce dal fronte jugoslavo. Il 15 Luglio 1944 i Fazzoletti Verdi entrano a far parte del neonato Battaglione “Vittoria” della 5° Brigata osovana, agli ordini di Augusto Mistruzzi “Athos”, di Castions di Zoppola, già tenente pilota dell’Aeronautica, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.

La sede del reparto è a Cimolais. Il suo compito è di controllarne la valle e gli ingressi, in particolare da Forcella Spe. Un distaccamento opera, invece, nella conca del Vajont, tra Erto e Casso. A sovrastare quest’ultimo abitato è il Monte Pul, particolarmente importante anche per l’osservazione del versante di Longarone. In agosto, l’intensificarsi dei rastrellamenti e degli attacchi nazifascisti miranti ad occuparne la sommità e il piano, per ricavarne postazioni trincerate e fortificate, costa la vita a Rolando. Impegnato in una rischiosa missione di ricognizione, s’imbatte nel nemico e viene ucciso a pugnalate. Una ventina, segno di un violento scontro corpo a corpo o della crudele volontà di infierire da parte di chi prevale.

Le fonti disponibili non concordano sulla data della sua morte, indicandola alternativamente nel 17 o nel 27 agosto.

ll suo funerale può svolgersi solo diversi giorni dopo il ritrovamento del cadavere. A Fanna la popolazione commossa lo saluta con i petali dei fiori sparsi lungo il corteo funebre. Il suo distaccamento prende il nome “Rolli” e agli ordini di “Amy” continuerà a farsi onore per la giusta causa per la quale anche il giovane Rolando Toffolo ha sacrificato la propria vita.

Jurij Cozianin

Dove e quando:
Rolando Toffolo "Rolli" (1924-1944)