A PORDENONE IL RICORDO DELLA MOVM FRANCO MARTELLI

Un intenso ricordo del Maggiore di Cavalleria fucilato dai tedeschi nel 1944
Come ogni anno si è tenuta a Pordenone la cerimonia in ricordo di Franco Martelli, maggiore di cavalleria, osovano, medaglia d'or al valor militare: in questi giorni infatti cadeva il 76° anniversario della sua uccisione da parte dei tedeschi. La cerimonia ha avuto un prologo presso il cimitero cittadino dove Franco Martelli è sepolto nella tomba dei benemeriti della città: infatti la delegazione dell'APO ha voluto rendere un omaggio con la posa della corona e con un momento di silenzioso ricordo della sua figura. La cerimonia è poi proseguita alle ex Casermette alla presenza dell'Assessore Emanuele Loperfido, e con altre autorità. Presenti i rappresentanti dell'ANPi con il presidente Loris Parpinel, dell'ANED e dell'Istituto Nastro Azzurro con il responsabile Aldo Ferretti. Per l'APO Rosa Baldassar ha letto il messaggio fatto pervenire dalla nipote di Franco Martelli, Ludovica Martelli Galati, impossibilitata ad essere presente in quanto da molti anni abita a Firenze. Ludovica Martelli ha ricordato le parole di Ugo Foscolo: "Le tombe dei grandi incitano gli animi nobili a grandi imprese, degne di essere ricordate” Così si esprime Foscolo - ha proseguito - nel carme Dei Sepolcri a proposito delle tombe dei grandi uomini che hanno fatto la storia, innalzando un patrimonio di valori immortali per tutti gli italiani. Le parole di Foscolo sono una sintesi potente del passato che diventa un’eredità viva e preziosa: la stessa eredità che mio nonno, il maggiore Franco Martelli, ha lasciato a tutti tramite il sacrificio della sua vita. Anche oggi siamo qui per ricordarlo e onorarlo, insieme a tutti coloro che, più o meno noti, sono scritti nel libro della storia; sono eroi che hanno reso grande la nostra Italia e hanno portato con orgoglio il vessillo della libertà attraverso grandi ed eroiche azioni che, come un monito e un’ispirazione, illuminano ancora la strada della democrazia e della civiltà. Di questa luce - ha concluso - abbiamo un gran bisogno anche nel tempo difficile che stiamo vivendo e al dolore che tenta di dividerci, possiamo rispondere con la memoria potente del passato che può e deve unire i nostri cuori e le nostre menti nel grande slancio di quell’umanità universale che mai renderà vane le vite di coloro che ci hanno preceduto con un animo nobile e generoso.
Dove e quando:
Pordenone
28 novembre 2020
Il labaro dell'APO sulla tomba dei benemeriti del Comune di Pordenone dove è sepolto Franco Martelli