75° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VERGAROLLA

"Un colpo secco come di una pistola, poi la fine del mondo: un'esplosione frantuma le rocce su cui migliaia di persone si stanno godendo l'assolata domenica di agosto, la pineta divampa in un rogo, il mare si arrossa di sangue e i gabbiani impazziti si contendono i resti umani che piovono dal cielo. Mentre un fungo di fumo si alza dalla spiaggia, per un raggio di chilometri la città intera sobbalza mandando in pezzi vetrine e finestre. Pola, Italia, 18 agosto 1946, oggi 75 anni fa." Così inizia l'articolo della giornalista Lucia Bellaspiga, pubblicato sul quotidiano Avvenire di oggi. E così continua: "Fu il primo attentato terroristico della storia della Repubblica Italiana e il più sanguinoso, più di piazza Fontana, più della Stazione di Bologna. Nella strage di Vergarolla, la spiaggia di Pola, persero la vita oltre cento persone, ma solo a 64 dei corpi polverizzati fu possibile dare un nome. Un terzo erano bambini." (...) "Vergarolla si comprende bene solo se la si contestualizza in un dopoguerra che in Istria restava ancora guerra, con i rastrellamenti e i campi di concentramento di Tito ancora ben attivi, e con un'escaletion di azioni violente anti italiane che preparavano al peggio. Dagli archivi di Londra, (che ancora tanto devono svelare) un documento dell'epoca attesta la "volontà espressa degli jugoslavi di boicottare qualsiasi manifestazione italiana, anche sportiva". Pola deve svuotarsi e diventare a tutti i costi slava."  (...) "Vergarolla diede inizio alla guerra fredda a livello internazionale ed è la prova  generale dello stragismo in Italia nei decenni a seguire. Ma Tito, avversario di Stalin, andava blandito, così l'Occidente "dimenticò". Anche oggi nel duomo di Pola, accanto al cippo che ricorda le vittime, esuli e rimasti si ritroveranno insieme dopo 75 anni a pregare, ma senza che dalla vicina madre patria arrivi un solo cenno di memoria."
Dove e quando:
Vergarolla (Pola)
18 agosto 1946
La colonna di fumo provocata dallo scoppio