24 GIUGNO 1945: LA SMOBILITAZIONE DELLE FORMAZIONI PARTIGIANE

UDINE, 24 GIUGNO 1945
Contrariamente a quanto in genere si crede o viene scritto, la consegna delle armi e la smobilitazione dei reparti partigiani osovani e garibaldini non avvenne in Friuli esclusivamente nel corso della cerimonia svoltasi a Udine in Piazza I Maggio, domenica 24 giugno 1945. Come documentato dalle fonti d’archivio, essa fu infatti preceduta da analoghi eventi tenutisi allo Stadio Bottecchia di Pordenone il 12 giugno, a Spilimbergo l’indomani e a Tolmezzo il giorno 15, alla presenza rispettivamente di 1.280, 700 e 1.211 “fazzoletti verdi” e di complessivi 3.554 “fazzoletti rossi”.
La cerimonia di Udine riguardò in particolare le maggiori formazioni, che avevano operato nella fascia pedemontana e nella pianura compresa tra il Tagliamento e l’Isonzo. Stando alla documentazione disponibile, in cifre ciò corrispose a 9.732 patrioti della Osoppo-Friuli e 11.136 garibaldini e gappisti. I giornali dell’epoca, compreso il foglio “Osoppo Avanti!” ancora in stampa, riferirono, con toni di comprensibile enfasi, di oltre 15.000 partigiani radunati in Giardin Grande. E’ doveroso a tal proposito ricordare che le divisioni osovane erano rimaste in servizio attivo anche dopo la Liberazione, in quanto schierate dai primi di maggio, a scopo precauzionale e difensivo, dalla Val Resia al mare, in particolare nell’Isontino e nella Bassa Friulana, in giorni ancora carichi di tensione ed incognite in virtù delle operazioni condotte dalle forze jugoslave, occupanti Gorizia e Trieste fino al 12 giugno.
La parata dei reparti venne preceduta dalla deposizione delle armi, ammucchiate in piazza. Come raccontano ancor oggi gli ultimi testimoni viventi, nella circostanza ad essere consegnate furono in gran parte quelle più datate e meno efficaci, certo non tutti gli Sten e le Bren ricevuti grazie agli aviolanci degli Alleati. Come documentato dalle molte fotografie scattate in quello storico giorno, l’improvvisato palco in legno riservato alle autorità militari, civili e religiose (fu presente l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Nogara) venne allestito ai piedi della collina del castello, “tribuna” naturale per migliaia di udinesi, spettatori dell’imponente evento, accompagnato dai colpi dei tamburi e dal suono inconfondibile delle cornamuse della Band of the London Irish Rifles. I valorosi ranghi con le proprie bandiere furono passati in rassegna dal generale Richard McCreery, comandante dell’Ottava Armata britannica, accompagnato dal capo di stato maggiore Sir Henry Floyd, dall’Air Commodore Constantine Benson e dal leggendario maggiore scozzese Tommy Macpherson, come sempre rigorosamente in kilt, responsabile della missione del SOE. Assieme a loro i colonnelli Emilio Grossi “Vincenzi”, capo del Raggruppamento Zone del Friuli, e Cesare Galli “Pizzoni”, comandante della Resistenza veneta.
Il drappello incluse per la Osoppo Candido Grassi “Verdi” ed il delegato politico Alfredo Berzanti “Paolo”. Dal palco McCreery rese omaggio alla Resistenza friulana, ai suoi tanti caduti ed alla battaglia che aveva contribuito a “spezzare il potenziale bellico del nemico e ad affrettarne il collasso”. Gli Alleati avrebbero garantito il loro sostegno alla ricostruzione.
Nella successione degli interventi, “Verdi” prese la parola prima del garibaldino Mario Lizzero “Andrea”. Pur comprendendo la difficoltà emotiva di separarsi dall’arma che per mesi era stata per ogni patriota inseparabile compagna di lotta, le sue riflessioni erano già rivolte al domani, non privo di ansie ed incertezze. Le opere di pace e del lavoro avrebbero dovuto contribuire a sanare “le tremende ferite morali e materiali del Paese”.
Gli uomini e le donne della Resistenza sarebbero stati con il loro spirito ed impegno “l’elemento propulsore e vivificatore dei tessuti sociali”, attraverso i quali sarebbero passate la ricostruzione e la rinascita della Patria. Al termine dei discorsi ufficiali, i reparti sfilarono davanti alle autorità, in parte ridisposte lungo la balaustra ai piedi del Liceo Classico Stellini, sede del quartier generale della Allied Police, e alla Basilica delle Grazie, prima del definitivo “rompete le righe”, in Via Sant’Agostino per gli osovani e in Via Pracchiuso per i garibaldini. Dopo venti mesi di sacrifici, la grande stagione della Lotta di Liberazione dal nazifascismo in Friuli si era così ufficialmente conclusa. Dott. Jurij Cozianin
Dove e quando:
Udine
24 GIUGNO 1945 - 24 GIUGNO 2020
Il Generale inglese Richard McCreery in piazza Primo Maggio a Udine assieme ai partigiani friulani