Sono trascorsi ottant’anni, ma la figura eroica di Pietro Maset alpino e partigiano osovano è sempre attuale. Sabato 12 aprile un gran numero di penne nere della sezione di Conegliano si è riunito a Scomigo attorno alla tomba di “Maso” nell’anniversario della sua tragica morte alla malga Cjamp sulle pendici del Piancavallo. Presente alla cerimonia anche un piccolo numero di fazzoletti verdi con il labaro associativo.
La commemorazione è iniziata con la lettura di alcuni brani e delle motivazioni della medaglia d’oro, cui è seguito l’intervento del Sindaco di Conegliano, Fabio Chies, il quale ha posto l’accento sul valore che assume la storia. Per l’Osoppo Roberto Tirelli ha legato la figura di Maso alla necessità che si debba ancor oggi resistere, non più con le armi, ma con l’opinione espressa per mantenere la libertà, ma, soprattutto, la verità. E’ poi intervenuto anche il Presidente della sezione degli Alpini per ricordare il valoroso militare combattente sui fronti della seconda guerra mondisale.
La cerimonia è continuata poi al cippo dedicato ai caduti alla base della collina ove sorge Ogliano.
Qui Tirelli ha ricordato le vicende di due dei partigiani ivi ricordati vittime della tortura e del pentimento di colui che ebbe a denunciarli.
La terza tappa è stata la tomba di Francesco Serena il comandante “Bianco” fedele collaboratore di Maso il che ha dato occasione per ricordare tutti coloro che parteciparono all’esperienza di guerra partigiana con lui, in piena sintonia di sentimenti e valori.